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Roma, ultimo appuntamento con "L'arte in soccorso dell'uomo. La vita all'ombra della morte" di Benedetto Casillo

Martedì 17 dicembre alle17.30 a Santa Maria del Carmine Tre Cannelle (ingresso gratuito su prenotazione).Ospiti Marino Bartoletti, Marino Niola ed Elisabetta Moro.Incontri d’arte e temi sociali che nasce dalla commistione di musica, testi inediti con la partecipazione di artisti, giornalisti, medici

printDi :: 11 dicembre 2024 13:05
L'arte in soccorso dell'uomo. La vita all'ombra della morte locandina evento

"L'arte in soccorso dell'uomo. La vita all'ombra della morte" locandina evento

(AGR) Si concluderà a Roma il tour del progetto “L’arte in soccorso dell’uomo. La vita all'ombra della morte”, prodotto dall’associazione Arteteca con il contributo del Ministero della Cultura, che parte da una riflessione sul tema di Benedetto Casillo. Una serie di incontri d’arte e temi sociali che nasce dalla commistione di musica, testi vecchi e inediti, intervallati dalla partecipazione di artisti, giornalisti, medici, imprenditori, sindacalisti, teologi, amministratori pubblici con l’affascinante contributo dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per raccontare, senza avere la pretesa di dare alcuna soluzione, la confusione e l’oblio della società.

L’ultimo appuntamento è in programma venerdì 17 dicembre, alle ore 17.30 (ingresso gratuito su prenotazione inviando una mail a info@arteteca.info) alla chiesa di Santa Maria del Carmine alle Tre Cannelle di Roma. I brani e l’introduzione sono affidati a Benedetto Casillo, che è anche l’ideatore del progetto. I testi saranno tratti da brani di Luigi Pirandello, Raffaele Viviani, Totò ed Enzo Moscato. Il dibattito, che in quest’occasione vedrà coinvolti Marino Bartoletti, Marino Niola ed Elisabetta Moro, sarà condotto da Ida Di Martino, mentre la colonna sonora originale degli incontri è composta dal musicista Salvatore Torregrossa.

 
“Quest’idea parte dall’osservazione della vita – spiega Benedetto Casillo -. Io nasco in un’epoca in cui c’era grande rispetto per la morte: ricordo che quando c’era un funerale i negozianti chiudevano le serrande e i clienti si fermavano. C’era un significato profondo in quei gesti, la vita dava rispetto alla sacralità della morte e a Napoli, la mia città, questo sentimento era ancora più radicato. La sacralità della vita, infatti, si esprime anche nel rispetto della sacralità della morte, perché sono la stessa cosa, una è il proseguimento dell’altra. In tanti, però, non riescono a vivere in quest’ottica perdendo il contatto con la spiritualità dell’essere umano e il materialismo prende il sopravvento. Tanti autori hanno affrontato il tema della morte e mi sono reso conto che l’arte ci può dare una mano a capire alcune cose, valutando le differenze tra il passato e il presente. L’obiettivo di questi incontri non è trovare risposte, ma porsi delle domande e rifletterci in base alle proprie esperienze”.

“La vita all’ombra della morte è da sempre argomento trattato e interpretato in tanti testi di grandi autori teatrali – aggiunge il produttore Maurizio Marino -. Come disse Samuel Beckett “Nascere fu la sua morte”. Questo progetto attinge a celebri pagine teatrali di eccelsi autori per affrontare argomenti e problematiche sociali che riguardano la vita quotidiana delle persone che si svolge inevitabilmente e forse inconsapevolmente all’ombra della morte. Perché l’ultimo dei pensieri dell’uomo moderno è quello della morte, che peraltro è l’unica certezza della vita su questa terra. Il culto dei morti è praticamente sparito nella nostra cultura, così come l’elaborazione del lutto nelle famiglie e nelle società”.

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