Istat, a maggio prezzi in calo dello 0,2%. Ma rincarano i generi alimentari +2,5%
Secondo l'Istituto di statistica a incidere, il brusco stop dei "beni non regolamentati". Inflazione più elevata a Napoli (+0,7%), a Roma situazione stabile. Coldiretti: speculazioni al ribasso e taglio ai compensi per agricoltori e allevatori
(AGR) Prezzi giù, ma fare la spesa costa di più. E’ quanto emerge dall’ultima rilevazione dell’Istat secondo la quale nel mese di maggio si è registrata una diminuzione dello 0,2% sia su base mensile sia su base annua. L’apparente contraddizione, si spiega con il crollo dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (benzina verde, gas GPL, gas in bombole, gasolio, gasolio per auto…) che accentuano il loro calo (da -7,6% a -12,2%) “bilanciata” dal rincaro dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano lievemente da +2,5% a +2,4%.
La geografia delle rilevazioni Istat ci dice che tra le grandi città, a Milano la flessione dei prezzi è dello 0,4%, mentre a Roma si attesterebbe sullo 0,1%. L’inflazione più elevata si osserva a Napoli (+0,7%), Palermo (+0,5%), e Perugia (+0,4%), mentre Aosta registra la flessione più ampia (pari a -1,2%), preceduta da Reggio Emilia (-1,1%) e Verona (-0,8%).