Green pass, Serbassi (FAST-Confsal): "Se i contagi scendono, basta con norme e divieti"
Chiediamo al Presidente Mario Draghi di accelerare il più possibile l'eliminazione di regole e burocrazia che stanno creando ulteriori disagi ad un mondo del lavoro già messo a dura prova dai rincari dell'energia, dalla carenza di materie prime e dall'onda lunga delle restrizioni anti-Covid"
Green pass, Serbassi (FAST-Confsal): "Se i contagi scendono, basta con norme e divieti"
(AGR) "Mentre i contagi scendono e i reparti ospedalieri si svuotano, scattano ulteriori vincoli e obblighi per i lavoratori. Chiediamo al Presidente Mario Draghi di accelerare il più possibile l'eliminazione di regole e burocrazia che stanno creando ulteriori disagi ad un mondo del lavoro già messo a dura prova dai rincari dell'energia, dalla carenza di materie prime e dall'onda lunga delle restrizioni anti-Covid". Questo l'appello al governo lanciato dal Segretario Generale FAST-Confsal, Pietro Serbassi, nel giorno in cui sono entrati in vigore l'obbligo vaccinale per i lavoratori over-50.
"Com'era prevedibile - spiega Serbassi - nel giorno di applicazione delle nuove norme stiamo ricevendo moltissime segnalazioni di problemi e criticità legate alla verifica del green pass rafforzato per i lavoratori sopra i 50 anni. Siamo stati i primi a chiedere regole chiare, ancor prima che scoppiasse la quarta ondata Omicron, per tentare di contenere la diffusione delle varianti. Ma adesso che i dati sulla pandemia, per stessa ammissione delle autorità sanitarie e dei comitati tecnico-scientifici che affiancano il governo, stanno delineando un quadro positivo, non vediamo la necessità di applicare norme decise più di un mese fa sull'onda dell'emergenza. Anzi, sulla base delle attuali risultanze scientifiche crediamo sia venuto il momento di allentare la tensione sulle imprese e sui lavoratori, non solo per eliminare il carico di burocrazia che si è aggiunto a quello già elevato cui siamo abituati, ma anche per mettere fine allo scontro, ormai ideologico, tra vaccinati e no-vax, che è l'ultima cosa di cui l'Italia, in un momento in cui bisogna riacciuffare il treno della ripresa, ha bisogno".