Prato.
Palazzo Pretorio è in programma un incontro con la scrittrice Bianca Tragni.
La scrittrice presenta il suo libro “Il capolavoro di Federico II. L’arte di cacciare con i falchi”, rilettura in chiave moderna del trattato scritto dall'imperatore Federico II di Svevia sull'attività venatoria.
“Il capolavoro di Federico II. L’arte di cacciare con i falchi”.
(AGR) PRATO, 19 OTTOBRE 2022. Il 22 ottobre a Palazzo Pretorio è in programma un incontro con la scrittrice Bianca Tragni, che presenta il suo libro “Il capolavoro di Federico II. L’arte di cacciare con i falchi”.
Si tratta di una rilettura in chiave moderna del “De arte venandi cum avibus", il trattato scritto nel XIII secolo dall'imperatore Federico II di Svevia sull'attività venatoria. Una guida esauriente, il cui contenuto spazia dalla classificazione degli uccelli a tutte le nozioni necessarie alla conoscenza della falconeria, fino ad approfondimenti specifici sulle tecniche di caccia. Ma l’opera di Federico II non è solo un manuale di caccia: è anche un approfondito trattato di ornitologia, frutto dell’osservazione diretta della natura e redatto con un elevato rigore sperimentale e scientifico, e ha anche risvolti politici e filosofici; nell’ottica di Federico II, infatti, l’azione venatoria è uno specchio dell’azione politica e del prestigio della regalità, ed è assimilabile all’attività di un sovrano, che spesso in un arco ristretto di tempo si trova a dover assumere decisioni rischiose e di grande importanza.
L’evento si svolge alle ore 16 presso la sala conferenze del Museo di Palazzo Pretorio; l’accesso è libero e non è necessaria la prenotazione.
Un appuntamento ancora più significativo in una città, quella di Prato, in cui le tracce dell’epoca di Federico II sono tutt’oggi evidenti: ne è la riprova il Castello dell’Imperatore, edificio unico di questo genere nell’Italia centro-settentrionale, che costituisce uno splendido esempio di architettura sveva; nel 1239 infatti Prato, governata da magistrati ghibellini, fu scelta come quartier generale del vicario di Federico II in Toscana, e fu avviata la costruzione di un nuovo, vasto castello, sotto la direzione di Riccardo da Lentini, progettista dei castelli svevi di Augusta, Siracusa e Catania. Il progetto originario non venne completato, per la morte prematura di Federico II, ma ancora oggi il castello è uno dei simboli di Prato e della sua storia.
Foto da comunicato stampa.