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UNC: Fiducia dei consumatori in calo secondo l'Istat: effetto Pasquetta annullato, prevalgono le preoccupazioni sulle bollette

Istat rivela un calo della fiducia dei consumatori ad aprile, con l'effetto Pasquetta non pervenuto e le preoccupazioni economiche in aumento

printDi :: 24 aprile 2024 15:12
Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori

Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori

(AGR) Secondo i dati appena resi noti dall'Istituto Nazionale di Statistica (Istat), la fiducia dei consumatori in Italia ha registrato un calo significativo nel mese di aprile, scendendo da 96,5 a 95,2. Questa diminuzione riflette un'atmosfera economica meno ottimistica tra i cittadini italiani.

Il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha commentato i dati, sottolineando che "l'effetto Pasquetta è stato nullo quest'anno, con le preoccupazioni legate alle bollette e al caro vita che hanno prevalso sul tradizionale ottimismo associato a questo periodo di festività e ponti."
Dona ha evidenziato i crolli significativi registrati in diverse componenti dell'indice di fiducia dei consumatori.

 
Le attese sulla situazione economica familiare sono precipitate da -14,4 a -18,1, mentre le aspettative sull'economia nazionale sono scese da -25,8 a -36,5.

Inoltre, le prospettive future di risparmio hanno subito un brusco calo, passando da -7,4 a -16,5.

"Questi dati dimostrano chiaramente che le famiglie italiane sono preoccupate per il futuro e si sentono in una situazione di grande difficoltà economica", ha dichiarato Dona.

Anche se la rilevazione è stata effettuata prima del 25 aprile, Dona ha sottolineato che molti italiani tendono a prenotare le vacanze in anticipo, contribuendo così a mantenere una certa dose di ottimismo durante il tradizionale mese primaverile.

Tuttavia, i risultati dell'Istat confermano che il contesto economico attuale ha influenzato negativamente la fiducia dei consumatori, lasciando molti italiani con una visione pessimistica del futuro e una sensazione di precarietà finanziaria imminente, conclude Dona.

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