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Prova a prendermi il musical....spettacolo presentato al teatro Brancaccio

Dopo repliche in tutto il mondo finalmente, per la prima volta, arriva nei teatri italiani. Dai Produttori di Aggiungi un Posto a Tavola il musical arriva per la prima volta in Italia con: "Prova a prendermi il musical" tratto dal film cult con Leonardo DiCaprio e Tom Hanks ed orchestra dal vivo.

printDi :: 28 gennaio 2025 22:20
gruppo Prova a prendermi

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(AGR) "Prova aprendermi il musical" sarà in scena al Teatro Nazionale di Milano dal 27 Febbraio al 16 Marzo 2025 e al Teatro Brancaccio di Roma dal 19 Marzo al 6 Aprile 2025. Alessandro Longobardi, per Viola Produzioni – Centro di Produzione Teatrale, ha annunciatoun'anteprima assoluta per l’Italia, in accordo con Music Theatre International. 

L’adattamento e la regia dello spettacolo sono stati affidati a Piero Di Blasio (Tutti Parlano di Jamie, La piccola Bottega degli Orrori e tanti altri); Rita Pivano (Rapunzel, Sister Act, Peter Pan, La regina di ghiaccio e tanti altri) curerà le coreografie sulle musiche originali dei favolosi anni ’60 americani suonate dal vivo. La direzione musicale è nelle abili mani di un veterano del musical in Italia, il maestro Angelo Racz (Kinky Boots, Hairspray, Spamalot, La febbre del sabato sera e tanti altri) che dirigerà dal vivo una splendida orchestra jazz/swing.

 
Dai Produttori di Aggiungi un Posto a Tavola e Rapunzel il musical arriva, dunque, per la prima volta in Italia con PROVA A PRENDERMI IL MUSICAL, tratto dal film cult con Leonardo Di Caprio e Tom Hanks, con orchestra dal vivo.Il film del 2002 è stato campione di incassi superando i 350 milioni di dollari in tutto il mondo. Ha riunito star di primordine come Leonardo Di Caprio, Tom Hanks e Christopher Walken. Ha raccontato la storia vera di Frank Abagnale Junior e di come, negli anni ’60, riuscì a imbrogliare l’America (banche, compagnie aeree, ospedali, alberghi…) per crearsi il proprio sogno americano. 

Sotto la guida della vorticosa regia di Steven Spielberg, PROVA A PRENDERMI (Catch me if you can) ha stupito il mondo. Nel 2012, dopo quasi 10 anni e alcune preview, la storia di Frank Abagnale Junior approda a Broadway con Aaron Tveit, Norbert Leo Butz e Tom Wopat. Il racconto del giovane truffatore, arrestato dall’Agente dell’FBI (e poi amico) Carl Hanratty, è stato preso e adattato per il teatro grazie alla maestria dei più illustri compositori e scrittori americani: Terence McNally (The Full Monty, Anastasia, Kiss of the Spider Woman e tanti altri) al libretto e Marc Shaiman e Scott Wittman (candidati agli Oscar e vincitori di Tony Awards, Grammy, Olvier Awards per Hairspray, Smash, Il Ritorno di Mary Poppins e tantissimi altri) per testi e musiche. 

Dopo repliche in tutto il mondo finalmente, per la prima volta, arriva nei teatri italiani!
Sarà in scena al Teatro Nazionale di Milano dal 27 Febbraio al 16 Marzo 2025 e al Teatro Brancaccio di Roma dal 19 Marzo al 6 Aprile 2025.

Alessandro Longobardi, per Viola Produzioni – Centro di Produzione Teatrale, è lieto di annunciare questa anteprima assoluta per l’Italia, in accordo con Music Theatre International. 

A dare voce e corpo ai divi del grande schermo, ci saranno CLAUDIO CASTROGIOVANNI che interpreterà Carl Hanratty (ruolo che fu al cinema di Tom Hanks), TOMMASO CASSISSA nel camaleontico ruolo di Frank Abagnale Junior (interpretato da Leonardo Di Caprio) e SIMONE MONTEDORO sarà il padre Frank Abagnale Senior (ruolo cesellato dal premio Oscar Christopher Walken). Claudio Castrogiovanni torna al musical, suo primo grande amore, senza mai abbandonare il cinema e le serie televisive tanto amate come Il capo dei capi, Vanina, La Squadra, Il giovane Montalbano, Il silenzio dell’Acqua, Un medico in famiglia e tantissimi altri.

Per Tommaso Cassissa, invece, è un debutto assoluto nel mondo del musical. La giovane star dei social (solo su TikTok, con il nome di @tommycassi, ha superato i 2 milioni e mezzo di follower!) non è stata certo ferma in questi anni tra cinema, libri e televisione, fino alla sua ultima partecipazione al programma cult LOL 5. Anche per SIMONE MONTEDORO siamo al debutto assoluto in un musical. Volto storico della tv italiana (per quasi dieci anni è stato il commissario Tommasi in una delle serie più amate della Rai “Don Matteo”) con incursioni anche nel mondo della danza (semifinalista di 

Ballando Con Le Stelle) e del canto (Tale e Quale show con Carlo Conti), ha dimostrato di sapersi muovere con grande abilità in tutte le sfaccettature del suo mestiere, dal teatro, che ha segnato l’inizio della sua carriera, al cinema, alla tv. L’adattamento e la regia dello spettacolo sono stati affidati a Piero Di Blasio (Tutti Parlano di Jamie, La piccola Bottega degli Orrori e tanti altri); Rita Pivano (Rapunzel, Sister Act, Peter Pan, La regina di ghiaccio e tanti altri) curerà le coreografie sulle musiche originali dei favolosi anni ’60 americani suonate dal vivo. 

La direzione musicale è nelle abili mani di un veterano del musical in Italia, il maestro Angelo Racz (Kinky Boots, Hairspray, Spamalot, La febbre del sabato sera e tanti altri) che dirigerà dal vivo una splendida orchestra jazz/swing.

Francesca Grossi (Rapunzel il musical, Aggiungi un posto a tavola, Tutti Parlano di Jamie il musical, La regina di Ghiaccio il musical) disegna i meravigliosi costumi realizzati dalla sartoria Brancaccio. Le scenografie sono firmate da Gabriele Moreschi (Aggiungi un posto a tavola, Sister Act il musical, E… se il tempo fosse un gambero, Grease e tanti altri).Ora non resta altro che scoprire come una storia vera, resa famosa da un film, raccontata dalla tv in technicolor, possa ritornare reale in teatro e far divertire e un po’ commuovere tutti gli spettatori, dai più grandi ai più piccini.

NOTE DI REGIA

Considerando che il film è stato diretto dal premio Oscar Stephen Spielberg, credo sia un po’ azzardato da parte mia ritenermi il regista della prima versione teatrale italiana di Prova A Prendermi, ma tant’è… figuriamoci scrivere anche delle note sul mio lavoro registico.Ci proverò, ma inginocchiandomi continuamente davanti alla foto di Mr. Spielberg.

Parto col dire che ho amato il lavoro che ha fatto nel dirigere la storia di Frank Abagnale Jr per il cinema. Le immagini sono rapide, in continuo cambiamento, quasi impossibili da (com)prendere al cento per cento.

L’inizio, nella TV dell’America di quegli anni, poi ha reso il tutto iper dinamico e suggestivo, tipico di un mondo legato al colore e alla perfezione delle forme estetiche.Partendo proprio dalle forme e dal colore abbiamo lavorato insieme a Lele Moreschi, scenografo dello spettacolo, a ripercorrere le linee e i colori degli anni ’60 e la dinamicità del mezzo filmico, aiutati dai costumi impeccabili ed evocativi di Francesca Grossi.

Da qui l’idea di giocare su due piani narrativi completamente diversi: il falso e il vero, dove il falso è la tv e il vero è la vita. 

Lo show si apre in una sala d’aspetto di un aeroporto per poi approdare in uno show televisivo anni ’60, più legato al nostro mondo RAI che a quello americano però. Uno STUDIO UNO d’altri tempi, una di quelle serate speciali condotte da Walter Chiari o Lellio Luttazzi. Da quel momento in poi ogni occasione è buona per accendere un faro sulla vita di Frank Abagnale Jr e sbirciare fin dentro l’anima di tutti i personaggi che raccontano la storia. È proprio grazie alla scena e ai costumi, oltre che alle splendide luci di Emanuele Agliati che il tutto avviene senza soluzione di continuità.Ma il falso e il vero lo abbiamo affrontato molto anche nella scelta recitativa. Esistono due piani anche qui. La “declamazione”, la voce ostentata e sicura della tv si scontra con la titubanza e il tremolio della vita. La recitazione enfatica del mezzo televisivo fa da esatto contraltare ad un mondo di verosimiglianza della storia di Frank Jr. Ho cercato di rendere lo spettatore doppio: a volte è pubblico televisivo di un varietà del sabato sera, altre volte è confessore o, meglio ancora, fruitore curioso della vita personale e privata (per quanto possibile) della famiglia Abagnale e dei suoi drammi.

Ma esiste un terzo piano, dove il vero e il falso si fondono e confondono: la truffa, di cui l’arte del dissimulare, dell’affabulare, dell’ingannare è l’esatta somma. E ogni volta che Frank (Jr o Senior poco importa) parla, tutti si chiedono se stia mentendo oppure no.

L’ultimo passaggio per meglio comprendere il vero e il falso è proprio nella relazione tra le figure adulte e il giovane protagonista. Solo lui potrà capire se la strada intrapresa porterà alla leggera falsità del padre o verso la schiacciante verità dell’agente dell’F.B.I. Carl Hanratty.

Tutta la storia ruota intorno ad un punto essenziale: il figlio vuole in tutti i modi salvare suo padre da sé stesso e riportare la famiglia alla bella vita di prima, ma scopre che crescere vuol dire cambiare e che cambiare porta verso una responsabilità più grande… scegliere.

Ma come potevo omaggiare la Tv ’60 e non ricorrere a balletti, curati dalla sempre attenta Rita Pivano e alla musica? Proprio quest’ultima è il diciottesimo uomo in campo in una compagnia di diciassette anime. Marc Shaiman e Scott Wittman si sono superati. Hanno scritto uno score che sembra essere uscito dai migliori trentatré giri di Frank Sinatra e Dean Martin. Musiche accattivanti e di impatto immediato, di quelle che canticchi mentre esci. Ho avuto la fortuna e il piacere di avere alla direzione musicale un decano del musical in Italia, il maestro Angelo Racz che, oltre a preparare tutta l’allegra compagine, dirigerà una energica orchestra dal vivo a vista, proprio come avrebbe fatto il maestro dei maestri Bruno Canfora.

E poi si ride. E non è cosa da poco. Si ride dei difetti, ma anche delle virtù. Si ride delle manie e delle ostentazioni. Si ride degli opposti e delle attrazioni, ma soprattutto si ride con e della vita.

Mentre scrivo queste mie “note di regia” penso che sono stato fortunato, perché Alessandro Longobardi e la Viola Produzioni tutta mi hanno dato la possibilità di continuare a “giocare” con storie vere, dopo “Tutti parlano di Jamie”, dimostrando ancora una volta che il teatro ha sempre bisogno di grandi storie, prima di ogni cosa. Se poi ci sono un gran cast, una grande squadra creativa e una produzione innamorata, allora in quel caso sorridi, ringrazi e ti metti tranquillamente a scrivere le note di regia di Prova A Prendermi, pensando solo a salutare tutti invitando a vedere quanta bellezza esista ancora nel teatro musicale. 

    Piero Di Blasio

foto da comunicato stampa

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