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La Premiata Pasticceria Bellavista, una commedia di Vincenzo Salemme dal 23 al 27 aprile al Sala Umberto

Ermanno.... tre mesi prima, ha subito un intervento di trapianto agli occhi, questi vennero prelevati da Carmine, un senzatetto che dopo un incidente automobilistico entra in coma. Creduto morto, venne deciso di prelevargli gli occhi e trapiantarli ad Ermanno

printDi :: 18 aprile 2025 10:58
Premiata-pasticceria-Bellavista foto da comunicato stampa

Premiata-pasticceria-Bellavista foto da comunicato stampa

(AGR) Dal 23 al 27 aprile al Sala Umberto verrà rappresentata una divertentissima commedia di Vincenzo Salemme "Premiata Pasticceria Bellavista", protagonisti sul palco saranno Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino, con la partecipazione di Stefano Miglio, Viviana Cangiano, Federica Carruba Toscano, Dolores Gianoli, Alessandra Mantice.

Ermanno e Giuditta Bellavista sono i proprietari di una pasticceria annessa alla loro casa. Con loro vive la madre, sofferente di diabete e pressione alta. E' una storia di cecità, di uomini e donne incapaci di vedere la vita ed il percorso stesso che la vita gli ha messo di fronte, facendo finta, a quel punto di non vedere e di non capire. Eppoi il paradosso, quando arriverà un cieco ad aprire gli occhi di tutti e metterli al cospetto della verità che nessuno di loro ha avuto il coraggio di dire...

 
Ermanno, infatti, ha una relazione in segreto con Romina, la quale è stanca di dover parlare con lui di nascosto e vuole che si decida a parlarne con la famiglia.

Anche Giuditta ha una relazione segreta con Aldo, pasticcere alle dipendenze dei Bellavista, che però non ama la non bella Giuditta ma mira alla sua ricchezza. Intanto si scopre che Ermanno tre mesi prima, ha subito un intervento di trapianto agli occhi, questi vennero prelevati da Carmine, un senzatetto che dopo un incidente automobilistico entra in coma. Creduto però morto, venne deciso di prelevargli gli occhi e trapiantarli ad Ermanno. Così, una volta svegliato dal coma, Carmine si ritrova cieco. Carmine riesce a raggiungere la pasticceria di Ermanno, rivelandogli che sono 3 mesi che non possiede più gli occhi, e che il prof. Rubelli, che ha eseguito l’intervento, è implicato nel gioco azzardo e nel traffico illecito di organi. Carmine decide di rimanere nella pasticceria di Ermanno, dicendo che ora egli dovrà guardare la vita per lui.

Intanto nascono due problemi: la mamma di Ermanno e Giuditta, convinta che i figli la vogliano far morire per impossessarsi dell’eredità, vuole tagliarli fuori dal testamento. Di conseguenza, Aldo non è più tanto sicuro di sposare Giuditta, sapendo che ella forse non potrà più ereditare. Carmine coglie l’occasione per ideare un piano con il quale potranno essere risolti i problemi di Ermanno, Giuditta e anche i suoi....

NOTE DI REGIA

“Ciechi, siete poveri ciechi” (Vincenzo Salemme)

Ci bastano gli occhi per guardare la vita? Premiata Pasticceria Bellavista racconta la differenza tra guardare e vedere. Una storia di cecità, di uomini e donne incapaci di osservare la vita e il mondo che li circonda. Il racconto di una condizione sociale e culturale in cui ogni personaggio della commedia è incapace di affrontare il percorso che la vita gli ha messo di fronte e agisce fingendo di non vedere.

Non a caso arriverà proprio un cieco ad aprire gli occhi di tutti e metterli al cospetto della verità che nessuno di loro ha il coraggio di dire e dirsi. Paradosso Kafkiano che Salemme dipana lungo tutta la commedia con la sua penna ispirata fatta di battute fulminanti e tirate esistenziali che mettono in risalto un mondo ipocrita e vigliacco, guidato da una voce che viene dall’alto, la voce di una madre, figura creatrice come quella di Dio.

Una commedia in cui si ride a crepapelle anche se non ci sarebbe molto da ridere. Questa è spesso la forza della scrittura di Salemme: riuscire a raccontare le crepe dell’essere umano attraverso la risata, quella risata che ancora non ci ha seppellito e chissà se mai lo farà. E proprio come faceva Eduardo De Filippo, Salemme riesce a raccontare attraverso le vicende di una famiglia il mondo intero, un’umanità che cammina con i paraocchi, che ha difficoltà nelle relazioni, che mira solo al profitto personale, che mente spudoratamente e non guarda mai in faccia la realtà. Una storia amara ambientata nel regno del dolce: un laboratorio di pasticceria.

E proprio una torta alla fine risolverà tutti i loro problemi e addolcirà quelle vite insipide, liberandole dal fardello di chi le aveva messe al mondo e condizionava ogni loro scelta. Anche se, forse, di chi ci ha creati così come siamo, non ci libereremo mai. Per la Compagnia Nest continua il percorso nel mondo dei classici, dopo Shakespeare, Pirandello, Eduardo, Age e Scarpelli, abbiamo deciso di confrontarci con questo testo che consideriamo a tutti gli effetti un classico contemporaneo.

FRANCESCO DI LEVA • ADRIANO PANTALEO • GIUSEPPE GAUDINO

PREMIATA PASTICCERIA BELLAVISTA

una commedia di Vincenzo Salemme

e con STEFANO MIGLIO, VIVIANA CANGIANO, FEDERICA CARRUBA TOSCANO, DOLORES GIANOLI, ALESSANDRA MANTICE 

regia GIUSEPPE MIALE DI MAURO

23 – 27 aprile 2025 SALA UMBERTO

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