ATAC e Roma Lido: aritmetica “ad usum Delphini”
Comitato Pendolari Roma Ostia – R.S
(AGR) A seguito della pubblicazione della nota stampa dell’ATAC del 26 luglio 2020 https://www.agronline.it/cronaca/atac-roma-lido-erogato-il-92-delle-corse-previste-da-maggio-a-luglio_20609
Pubblichiamo la nota del Comitato Pendolari Roma Ostia – R.S.
Ma in ATAC le corse dei treni, delle metro o dei bus da fare, non partono dai Livelli Adeguati di Servizio, che i contratti di servizio, da loro firmati, mettono a base del calcolo di quanto trasporto pubblico occorra e di cosa, una Regione o un Comune, debbano pagare con le tasse di tutti, anche di chi non prende il bus, per contribuire al 65% di quanto costa il servizio al Gestore (il resto ce lo mettono, mediamente, passeggeri e abbonati).
Sulla Roma Lido fino a Febbraio 2020 l’Orario Ufficiale dei giorni feriali, derivante dal programma di esercizio, di cui scrive ATAC, e dai L.A.S. sopra citati, prevedeva 178 corse/giorno. In Fase 2 e Fase 3 dell’emergenza CoViD-19 l’Orario Ufficiale si è ristretto a sole 150 corse teoriche = il 16% in meno! ATAC non riesce neppure a fare queste corse; con una girandola di rimodulazioni, emesse anche 7, 8 volte al giorno o sottaciute nei canali informativi aziendali, saltano corse, in particolare pomeridiane o quelle “sottiletta”, cioè quelle inserite fantasiosamente (sull’Orario di “carta”) dal 4 maggio scorso tra due treni in partenza ogni quarto d’ora.
Per stessa ammissione d’ATAC, sono mediamente altre 12 corse/giorno perse per viaggiatori coraggiosi, abbonati fedeli e bagnanti ardimentosi. La verità è che manca all’appello nei feriali quasi il 25% delle corse che servirebbero, di quelle previste fino a febbraio, di quelle che saranno comunque tutte ed integralmente pagate dalla Regione Lazio ad ATAC S.p.A., “vuoto per pieno”.
Comitato Pendolari Roma Ostia – R.S
Perché dannarsi l’anima a farle?
Oltre a quella sui treni, coevi di quelli in servizio sulla Metro A, che più che “vetusti” sono mal tenuti, l’altra mistificazione è sull’Ordinanza del 30 aprile del Presidente della Regione, che stabilisce si debba: “… comunque osservare un carico massimo non superiore al cinquanta per cento della capacità di trasporto del mezzo”.
Tale percentuale NON garantisce comunque il distanziamento di almeno 1 metro a bordo dei treni ed è accettabile solo “tenuto conto dell’obbligo di utilizzo delle mascherine” a bordo.
Ma quest’obbligo ATAC lo rimette alla buona volontà dei singoli passeggeri, non effettuando con i propri agenti verificatori i necessari controlli in vettura e non avendo elevato una sola multa fino ad oggi = “State buoni se potete, perchè se non potete io …..””