Spiagge, l'Europa chiede chiarimenti sulle concessioni demaniali
Antonio Capocchione presidente del SIB: ci aspettiamo che il Governo italiano difenda ile imprese balneari. Sul tappeto anche la redditività delle concessioni. Il Parlamento difenda la legge approvata all'unanimità.
(AGR) “Ci riserviamo una valutazione più approfondita quando potremo leggere la richiesta di chiarimenti al Governo italiano da parte della Commissione europea sulla legge nr. 145/2018 - ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del S.I.B. Sindacato Italiano balneari aderente a FIPE/Confcommercio - non possiamo non rilevare che il comunicato odierno che l’annuncia sia lacunoso, contraddittorio e offensivo”.
Lacunoso perché la Commissione, accuratamente, non menziona la necessità di tutelare il legittimo affidamento delle aziende attualmente operanti contenuta nella citata sentenza della Corte di Giustizia. A tal proposito, giova ricordare che le sentenze della Corte sono vincolanti, oltre che per gli Stati, anche per la stessa Commissione.E’, inoltre, contraddittorio nel contestare l’incertezza giuridica che sarebbe stata creata dalla legge nr. 145\2018 che, al contrario, da certezza al settore, favorisce gli investimenti bloccati e avvia un processo di riforma.
Ci aspettiamo che si ricordi alla Commissione europea di essere rispettosa delle prerogative nazionali e, soprattutto, della sentenza della Corte europea del 14 luglio 2016 che ha riconosciuto la tutela del legittimo affidamento delle aziende balneari attualmente operanti.
“Saremo vigili ed attenti - ha concluso Capacchione - affinché ciò avvenga con la forza, la serenità e la consapevolezza che la tutela del diritto alla continuità aziendale dei balneari costituisce un interesse del nostro Paese nel fornire, in questo momento storico più che mai, quei servizi di qualità ed eccellenza che l’Europa e il Mondo ci invidia”.