Wijnaldum, Dybala, El Shaarawy: tre goal per la Champions League
Roma-Sampdoria 3-0
(AGR) La Roma costruisce la sua vittoria nel secondo tempo, dopo che nei primi quarantacinque minuti aveva, sì, fatto parecchio, ma senza riuscire a trovare il bandolo della matassa. Sono tantissimi i palloni scagliati dai romanisti che potrebbero entrare nella porta sampdoriana: da quello di El Shaarawy al 2’, ma il tiro è piuttosto centrale, a quello di Dybala poco dopo, che finisce in angolo, e poi, ancora, quello di Llorente al 31’, ancora angolo, e di Wijnaldum, al 36’, con pallone sul palo a portiere battuto, e in chiusura di tempo, al 43’ , il tiro di Zalewski che viene ribattuto da Ravaglia e arriva comodo tra i piedi di Pellegrini, ma questi riesce a sprecare banalmente da buona posizione, praticamente sbagliando un goal già fatto. Insomma, un primo tempo con tante occasioni per la Roma, ma nessun goal.
Da parte sua, la Sampdoria combina poco, giusto azioni di alleggerimento con Cuisance al 20’, apparsa del tutto velleitaria, e Gabbiadini, sua una insidiosa punizione al 27’. Nella ripresa, gli ospiti, prevedendo, a ragione, il più che probabile assedio giallorosso, approntano uno schieramento difensivo che, accortamente disposto, riesce a contenere le offensive romaniste per un po’, poi al 52’, l’espulsione di Murillo, rosso per doppio fallo su Abraham, manda tutto a carte quarantotto. Per la Sampdoria piove sul bagnato: ora la partita viene giocata nella metà campo doriana. Non che nel primo tempo il copione fosse diverso, ma ora la Roma, piazzatasi stabilmente nei cinquanta metri degli ospiti e accentuata ulteriormente la propria pressione, riesce a penetrare nelle retrovie avversarie e di lì a poco riesce a passare: siamo intorno al 57’, Spinazzola va via sulla sinistra, e trova Matic, cross preciso del centrocampista serbo per Wijnaldum, che insacca di testa.
Ma sono, quelle sampdoriane, speranze mal riposte perché la Roma, lungi dall’accontentarsi del golletto, spinge ancora e di più, senza sosta, e all’88 raddoppia: Wijnaldum, palla al iede, piomba in area e viene steso dall’estremo difensore doriano: cos’altro poteva fare Ravaglia? Rigore netto, batte Dybala e Roma che va sul due a zero. A questo punto, i tre punti sono nella cassaforte romanista.
Nel prosieguo di gara non abbiamo assistito a veementi colpi di coda dei blucerchiati, che forse, subito il raddoppio, hanno acquisito la piena consapevolezza che la partita fosse definitivamente compromessa.
Al 94’ arriva la terza rete romanista ad opera di El Shaarawy: il faraone cattura un cross perfetto di Solbakken, un autentico gioiello balistico inventato dall’attaccante norvegese, e ringrazia finalizzando al meglio. Qualche istante ancora e arriva il triplice fischio di chiusura.
Cosa rarissima quando gioca la Roma, la direzione arbitrale è stata più che buona: bravo Irrati. Strette di mano e abbracci di fine partita. Dagli spalti dell’Olimpico i peana di ringraziamento dei tifosi giallorossi salgono verso il cielo e accompagnano il rientro negli spogliatoi dei propri beniamini. .
Questi guadagnati contro la Sampdoria, oltreché ampiamente meritati, per la Roma sono importantissimi perché ne rilanciano le ambizioni: il posto in Champions League non è poi così lontano. Qui, però, la lotta sarà durissima e la concorrenza spietata: ci sarà bagarre fino alla fine, ne siamo certi. Per la Sampdoria si prospetta un finale da giocare all’arma bianca: al momento i blucerchiati sono distaccati di dieci punti dalla quartultima, lo Spezia, e a dieci giornate dalla fine, il ritardo comincia ad essere pesantuccio. Ma nel calcio le sorprese sono sempre dietro l’angolo.