Tra Monza e Roma è pareggio, ma la divisione della posta non soddisfa nessuna delle due.
Monza-Roma 1-1
(AGR) Poteva essere una partita largamente alla portata della Roma: una vittoria l’avrebbe catapultata su e su, avrebbe voluto dire un grande rilancio, un lambire più da vicino lazio e Juventus. Invece è andata come sappiamo.
Il Monza ha dimostrato di essere una matricola solo nominalmente, sulla carta, perché il cammino tenuto fino a questo punto del campionato è stato esemplare e per certi versi sorprendente: ha invece dimostrato ben altro: pagato il noviziato, l’immancabile scotto, non indifferente, del passaggio di categoria dalla serie B alla serie A, liberatosi dalle catene della sudditanza psicologica, la squadra brianzola ha fatto vedere cose egregie, dato vita a performance di ottimo livello, che fin dal girone d’andata l’hanno esclusa dalla lotta per la salvezza. Ha smentito, con i fatti, sul campo, i cosiddetti esperti, cioè quelli che non ne azzeccano mai una, quelli che ne pronosticavano l’immediato ritorno in serie B. Il Monza si è dimostrato un osso durissimo per tutti, Roma compresa.
Con il Monza c’era la volontà di vincere? Probabilmente sì, ma non appena c’è stato il fischio d’inizio, la squadra giallorossa non è apparsa così in vena come in altre partite. Assenti Wijnaldum e Dybala, elementi ormai insostituibili nella Roma di Mourinho, apparso Abraham fuori partita, visto un Pellegrini che sì, si è dato da fare ma ancora una volta è sembrato fuori ruolo, e, in più, dovendo far fronte agli incombenti impegni di campionato con l’Inter e in coppa Uefa con il Bayer Leverkusen, ma, nell’immediato, a un Monza in più che probabile buona forma psico-fisica, comunque sicuramente migliore rispetto a quella della Roma, alla squadra giallorossa si imponeva poca spavalderia e molta accortezza nell’affrontare l’avversaria di turno.
E così, di spettacolo se n’è visto proprio poco e anzi, già nel primo tempo, un Monza senza timori reverenziali, appunto, s’è fatta sotto più volte. A cominciare dal 2’, quando un grossolano errore di Celik permette a Mota di tirare da buona posizione, ma Rui Patricio sventa in angolo. Al 4’ è, invece la volta di Carlos Augusto, ma il pallone finisce fuori. Pur non essendo particolarmente pericolosa, la partenza veloce e arrembante del Monza è comunque un segnale forte che dovrebbe mettere la Roma sull’avviso.
Chetatasi l’intraprendenza brianzola, al 16’ El Shaarawy spara forte, ne nasce un angolo che non ha esito. La Roma guadagna terreno e al 20’, su punizione, Ibanez prova di testa ma il tiro è fiacco. In questa fase del primo tempo, è la Roma a darci dentro, forse consapevole che le riserve di energie non sono così abbondanti, e al 24’ arriva il vantaggio: errore di Di Gregorio che ribatte corto, sul pallone arriva El Shaarawy che approfitta e insacca.
In questo tratto di gara, la superiorità della Roma è netta, ma il Monza si scuote e Al 31’ Mota arriva al tiro, ma il pallone finisce fuori: pareggio sfiorato. Ma il Monza non ci sta e infatti, dopo che al 36’ un colpo di testa di Ibanez va a vuoto, al 38’ c’è una gran sassata di Caldirola che al volo la mette sotto il sette. Di qui alla fine del tempo non succede nulla. Nella ripresa, Monza subito aggressivo, al 47’, con Carlos Augusto, ma il suo gran diagonale viene deviato da Rui Patricio. Intanto, i romanisti cominciano ad entrare in riserva: il Monza è più fresco e si vede, mentre la Roma, forse nervosa per le troppe palle perse, rimedia due ammonizioni, peraltro evitabilissime: Cristante al 52’ e Pellegrini al 58’, segno di una stanchezza che con il trascorrere dei minuti, va affiorando tra le file giallorosse.
La scarsa dinamicità della Roma obbliga Mourinho a correre ai ripari: intorno al 64’ escono Zalewski e Solbakken ed entrano Spinazzola e Camarà, ma di effetti benefici delle due sostituzioni non se ne vedono, semmai ci siano stati. Da parte sua, il Monza risponde richiamando, al 65’, Rovella, mediano di spinta, e Caprari, attaccante, e inserendo Machin, centrocampista e nazionale ecuadoriano, e Valoti, centrocampista attaccante, esperienza da far invidia a tanti cosiddetti campioni in circolazione. Al 69’, problemi muscolari per El Shaarawy e Mourinho lo sostituisce con Volpato.
Ora, ritmi bassi, la Roma, è evidente, sta pagando la pesantezza degli impegni, troppo ravvicinati. Mourinho procede ad ulteriori sostituzioni: fuori Bove, dentro Tahirovic. Probabilmente, l’intento è quello di dare dinamicità alla squadra, ma la Roma sembra rimanere sulle gambe. Di carburante non ce n’è più. Fortunatamente per lei, quanto a condizione fisica neanche il Monza sembra stia così tanto meglio, così la partita arriva agli sgoccioli senza sussulti. Tuttavia c’è tempo per il doppio giallo a Celik, che significa espulsione e indisponibilità per la prossima gara della Roma.