Tra Juventus e Roma vince la… prudenza
JUVENTUS-ROMA 0-0
(AGR) Tuttora, per gran parte dell’immaginario collettivo calcistico, lo 0-0 finale di una gara viene sempre catalogato come l’esito di partite mosce, scialbe, dove di spettacolo neanche a parlarne, del tutto prive di quelle tensioni agonistiche che le alimentano, di quel pathos che le avvolge per tutta la loro durata.
Ma se è senz’altro vero che, da che calcio è calcio, partite anonime finite a reti inviolate riempiono archivi, almanacchi, filmati e quant’altro, è anche vero che gli 0-0 finali non sempre sono stati il frutto di partite noiose, prive di contenuti tecnici, tali da indurre le tifoserie ad abbandonare gli spalti prima del tempo e cercare di dimenticare al più presto quelle mediocri performance. Uno 0-0 può essere carente di spettacolo, inteso come funambolismi e giocate stratosferiche tali da essere applaudite dai tifosi avversari, ma non è mai banale, soprattutto quando è giocato da due squadre motivate, quali appunto Juventus e Roma, che hanno dato vita ad una partita più cerebrale, più tattica che agonistica (nell’accezione comune del termine).
Da parte sua, è probabile che la Roma sia andata a Torino conscia che se fosse uscita sconfitta contro i bianconeri, nessuno avrebbe gridato allo scandalo, visto il suo disastroso inizio di campionato, ‘coronato’ alla grande con le due sberle prese all’Olimpico ad opera del brillantissimo Empoli. Alla Roma è andata ben: quel pareggio, su quel campo, vale oro: per i romanisti è sicuramente un corroborante talmente forte da far riacquistare autostima, consapevolezza nelle proprie forze e prospettive di buone possibilità per il prosieguo.
Da ultimo, la Juventus ha ben poco da recriminare perché i due punti in casa li ha persi con una signora squadra. Juventus e Roma hanno mostrato di avere, entrambe, buone e solide strutture di base, ma sia l’una che l’altra sono ancora alla ricerca dell’assetto definitivo. Di certo c’è che, quando l’avranno trovato, saranno dolori per tutti, in Italia ed in Europa.