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Svezia-Italia 7-6 (dcr) - Italia strepitosa, ma sfortunata – L’Algarve Cup sfugge ai rigori - Grazie comunque, Azzurre !

Calcio donne. La finale del prestigioso trofeo

printDi :: 24 febbraio 2022 15:20
Svezia-Italia 7-6 (dcr) -  Italia strepitosa, ma sfortunata – L’Algarve Cup sfugge ai rigori - Grazie comunque, Azzurre !

(AGR) L’Italia andava a disputare la finale dell’Algarve Cup consapevole di non essere favorita alla vittoria finale, ma altrettanto consapevole che se la sarebbe giocata fina, fino alla fine. E così è stato. Di fronte alla titolatissima avversaria, i cui trofei ormai da tempo non si contano più, le nostre ragazze hanno disputato una grandissima partita, anzi di più, strepitosa, visto il blasone pesantissimo dell’avversaria, per tutti i novanta e passa minuti della sua durata. L’Italia parte bene, è più dinamica.

La squadra azzurra attacca la profondità con più determinazione delle svedesi, ma le sue iniziative sono ben contenute dalle scandinave, che rimarranno per tutto l primo tempo in atteggiamento guardingo, pronto a colpire, sì, ma tendenzialmente prudenziale. Ed il 4-4-2, schieramento che peraltro manterrà per tutta la gara, ne è la conferma.

 
Nel primo quarto d’ora le azzurre guadagnano tre angoli, che non hanno esito, a fronte di uno per la Svezia. Nel prosieguo, la squadra scandinava appare piuttosto contratta, a tratti irretita dalla dinamicità italiana. Al 18’, a suggello del suo indiscutibile quanto evidente predominio territoriale, l’Italia va in vantaggio: veloce manovra condotta sulla nostra fascia sinistra, dove Bonansea cattura palla e la mette precisa per Giacinti che entra in area svedese e dopo breve corsa batte Lindhal con un rasoterra angolato.

Ci si aspetta la reazione svedese, che non arriva. Sono, piuttosto, alcuni blandi disimpegni azzurri ai quaranta metri che permettono alle svedesi di presentarsi in prossimità della nostra area, incursioni che Linari e compagne sbrogliano senza affanno. Al 32’ arriva il primo tiro della Svezia, ma il pallone calciato da Jakobson va ben oltre la traversa. Al 34’ ci riprova, ma anche stavolta senza esito.

È evidente che la Svezia ha capito l’antifona e invece di avventurarsi nell’uno contro uno preferisce affidarsi al lancione lungo e conclusione da fuori. Bergamaschi, Linari e Di Guglielmo non si risparmiano e contribuiscono non poco a tamponare la spinta che la Svezia sta portando con una certa continuità.

Al 37’ è ancora l’Italia che potrebbe colpire ma il colpo di testa di Linari, da buona posizione, finisce fuori. In apertura di ripresa, subito corner per l’Italia, che tuttavia rimane senza esito. Intanto, come era prevedibile, la Svezia ha cambiato passo: più velocità nelle giocate e nella distribuzione del pallone.

Al 51’, brivido per l’Italia, ma il pallone, colpito di testa da Berglund in elevazione, finisce sul palo. La Svezia spinge parecchio, ma le azzurre tengono bene. Ora, siamo intorno al 55’ la pressione svedese è altissima. La ct Bertolini alterna Serturini e Girelli a Bonansea e Giacinti. Due stelle per due stelle. Sembra una mossa azzardata, invece, almeno per il momento, risulta azzeccata perché la pressione svedese si attenua e l’Italia guadagna metri.

Intorno al 61’, Caruso conclude ma in fuorigioco. Di qui fino al pareggio svedese, al 71’, l’Italia se la gioca da pari a pari. In campo c’è equilibrio di forze. Non veloce ma piuttosto dinamica: forse è proprio questa, quella che sta menando l’Italia, l’andatura giusta per le azzurre, ideale per arrivare al triplice fischio. Invece, al 70, tutto viene sparigliato: Linari parte dalla nostra area, si profila un contropiede italiano che potrebbe essere letale perché la Svezia è scoperta e l’azzurra ha davanti a sé tutto lo spazio possibile e la possibilità di scegliere cosa fare.

L’azzurra vola verso la porta svedese ma, inspiegabilmente, a centrocampo si ferma. L’incertezza è fatale perché Seger le ruba palla e senza indugio punta in direzione della porta azzurra, entra in area e viene atterrata. Il rigore è netto. Batte la Seger stessa e la Svezia pareggia. 1-1 e palla al centro. Non passa un minuto che Serturini arriva a tu per tu con il portiere svedese, ma si mangia il goal che probabilmente avrebbe chiuso la partita. Passato lo spavento, la Svezia riprende a macinare gioco ma l’Italia non si fa irretire.

Le svedesi comandano il gioco e le azzurre, rintanate nella propria metà capo, non possono fare altro che attendere l’occasione giusta per piazzare la ripartenza letale, che arriva all’84’, quando sugli sviluppi di calcio d’angolo, il pallone arriva all’altezza del secondo palo e Girelli di testa inventa un favoloso assist per Caruso, la porta svedese è vuota, ma la nostra avanti spreca incredibilmente probabilmente perché il pallone gli arriva troppo dietro, più verso la nuca.

Finale italiano con un paio di incursioni senza esito e un rasoterra di Giugliano che finisce sul fondo. Squadre che si sono equivalse, anche se, mutuando dalla boxe, l’Italia avrebbe vinto ai punti, senz’altro, aggiungiamo. Si va ai rigori e il sesto è fatale per l’Italia: Serturini calcia debolmente e l’Algarve Cup va alla Svezia.

Complimenti alle scandinave, ma le azzurre avrebbero meritato molto, molto di più. Sarà per La prossima volta. Telecronaca RAI perfetta e arbitraggio impeccabile della signora Kim. Ne vorremmo di arbitri così nella nostra serie ‘A’!

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