Sport e disabilità, in barca a vela per abbattere le barriere e superare i nostri limiti....
Continua l’impegno della Fondazione Roma Litorale per la promozione dello sport rivolto a persone con fragilità. E' stata siglata infatti con la FIV siglata una prima partnership per l’avviamento alla vela. Qualche giorno fa le prime prove teoriche e pratiche che hanno coinvolto 8 ragazzi
Prime uscita in barca a vela
(AGR) Con la FIV è stata siglata una prima partnership per l’avviamento alla vela. Qualche giorno fa le prime prove teoriche e pratiche che hanno coinvolto 8 ragazzi seguiti dalla Fondazione Roma Litorale, ente che sul litorale romano si occupa di oltre 450 bambini con disabilità intellettiva e fragilità.
“Si tratta - spiega il direttore generale della Fondazione, Stefano Galloni - di un ulteriore strumento che mettiamo in campo da un lato per incoraggiare e sensibilizzare giovani con disabilità intellettiva, fragilità e problemi relazionali a praticare sport, dall'altro per coinvolgere parti della società civile nel progresso culturale necessario a sostenere chi non ha avuto le stesse opportunità”.
Nei giorni scorsi al Porto Turistico di Roma 8 ragazzi, seguiti da istruttori specializzati della Federazione Italiana Vela, hanno preso confidenza con la nomenclatura nautica, imparato ad armare e disarmare le piccole imbarcazioni a loro assegnate, simulare virate a terra per poi uscire in mare.
“Un’esperienza davvero positiva - afferma il direttore sanitario della Fondazione Roma Litorale, Francesco Cesarino - che ha permesso ai ragazzi di sperimentarsi in questo sport e in un’attività totalmente nuova per loro, creando al tempo stesso un’occasione di socializzazione. Al termine della prova infatti hanno anche pranzato insieme agli istruttori. La vela è uno sport importantissimo che li ha messi a dura prova. Superare i loro limiti ha significato aumentare la fiducia in sé stessi, stringere legami d’amicizia in un contesto che richiede reciproco supporto e fiducia del partner ed è stato un modo molto istruttivo per creare aggregazione con altre persone, in primis gli istruttori. Inoltre sono attività che migliorano significativamente la qualità della vita e l’autodeterminazione”.