Roma-Atalanta 1-0: Abraham mattatore: goal, tre punti e aggancio dei bergamaschi
Orobici battuti all'Olimpico
(AGR) È del tutto normale che, quando si legge l’1-0 come risultato finale, viene da pensare che magari la vittoria è arrivata grazie ad un colpo di fortuna – un rimpallo, la punta di uno scarpino che devia il pallone da tutt’altra parte di quella battezzata dal portiere, il pallone colpito male che spiazza l’estremo difensore eccetera eccetera.
Nel caso di Roma-Atalanta non è stato così: semmai è vero esattamente il contrario: il punteggio avrebbe potuto essere ben più largo, a favore della Roma s’intende, se imprecisione e precipitazione, ma anche bravura dell’Atalanta, non ci si fossero messe di mezzo. Laddove per ‘bella partita’ si intende ‘partita ben giocata’, Roma-Atalanta è stata una bella partita. Dell’Atalanta ne conosciamo abbastanza: la squadra di Bergamo è ormai entrata in pianta stabile nel novero delle prime della classe: possono cambiare due, tre elementi, magari qualcuno in più, ma la sapienza tattica di Gasperini rimette sempre le cose a posto. Furono in parecchi che alla partenza di Gomez non esitarono a dichiarare che l’Atalanta aveva perso in dinamicità, fantasia e qualità del gioco.
Da parte sua, con l’Atalanta la Roma cercava di confermare quanto di buono aveva fatto vedere ultimamente. D’accordo, punti ultimamente ne sono venuti pochini, ma la conferma di una ritrovata consapevolezza nei propri mezzi e soprattutto una ritrovata dinamicità, smarrita strada facendo, c’è stata. E dopo la gara dell’Olimpico, questa Roma va solo applaudita: si comincia a vedere del lavoro serio su schemi e manovre: più amalgama, più squadra, più attacchi alla profondità, più azioni corali, e quanto, tra le altre cose, andava e va predicando Mourinho, più personalità, sta emergendo gara dopo gara.
L’Atalanta era un banco di prova tosto, ne converrete, ed essere stata superata sui piani strategico-tattico, fisico e della qualità va a dimostrare che quest’ultima tranche di campionato – dieci partite da giocare, trenta punti a disposizione – la Roma può ancora giocarsela alla grande, magari senza guardare indietro a quello che avrebbe potuto essere e non è stato.
Che nella gara contro l’Atalanta i giallorossi ci abbiano messo intensità e voglia di vincere è fuori di dubbio: le tante ammonizioni prese – Cristante al 9’, Abraham al 21’, Mkhitaryan al 66’, Kumbulla al 70’, Ibanez all’85, seconda ammonizione di Mkhitaryan al 99’, cui ha fatto seguito l’inevitabile espulsione – controbilanciate da quella a Damiral all’86’ e qualche minuto dopo dal rosso diretto a De Roon al , 93’ – forse sono state un po’ troppe ma quantomeno dimostrano che la Roma ha definitivamente scacciato dal proprio repertorio timidezza e abulia.
Nel primo tempo, tenendo conto della blasonata avversaria, certo non ci si aspettava una Roma così arrembante: già al 3’, Mkhitaryan al volo e Zalewski subito dopo, con le loro conclusioni mettono in ansia l’Atalanta, che tuttavia non sembra scuotersi più di tanto e così la Roma guadagna metri: al 18’ conclude con Zaniolo, ma il pallone finisce fuori. Al 32’, l’evidente predominio territoriale della Roma si concretizza con il goal: Karsdorp dà il via all’azione mettendo preciso per Zaniolo e questi pesca Abraham che realizza senza indugio: azione da manuale finalizzata alla grande dal londinese.
L’Atalanta si fa vedere al 42’ con una punizione battuta da Koopmeiners, che non ha esito. I nerazzurri non fanno paura alla Roma e a questo punto, siamo alla ripresa, Gasperini pensa bene di sostituire Pasalic con Muriel, al 47’: fuori un mediano, dentro una punta, ma la supremazia giallorossa non viene scalfita, anzi… al 51’, Zaniolo arriva al goal ma la rete viene annullata per fuorigioco. In tribuna, questa decisione arbitrale suscita forti perplessità, ma in campo non ci sono contestazioni e la partita va avanti. Al 55’, è ancora Zalewski a trovarsi in buona posizione per battere, ma il ragazzo scivola e l’azione sfuma. La pressione giallorossa non diminuisce e Gasperini, al 60’, mette dentro forze fresche: Boga e Mainovsky per gli ottimi Pessina e Koopmeiners. La panchina giallorossa - Foti sostituiva lo squalificato Mourinho - risponde al 62’ con Vina che subentra a Zalewski. Il ragazzo romano di origine polacca, si è dato un gran daffare ed è ora che si goda la partita da spettatore.
Nonostante i cambi, l’Atalanta continua a subire il gioco giallorosso: Zaniolo, al 69’ irrompe pericolosamente tra le maglie nerazzurre, ma viene fermato da Palomino all’ultimo momento, prima del tiro - dopo quest’azione, l’implacabile fuoriclasse romanista viene rimpiazzato da Veretout – e più tardi, al 76’, Abraham va al tiro, ma il pallone finisce ben oltre la traversa.
Nel finale di partita, intorno all’81’ Gasperini tenta la mossa disperata: Djimsiti per Palomino, ma la Roma risponde subito, all’83’, facendo entrare Oliveira, Ibanez e Afena-Gyan al posto degli stracotti Pellegrini, Karsdorp e Abraham.
Siamo alle battute finali della gara, ma c’è ancora tempo per due ammonizioni, Ibanez all’85’ e Demiral all’86’ e due espulsioni in pieno recupero: rosso diretto per De Roon al 93’ e secondo giallo per Mkhitaryan. Poi c’è solo il triplice fischio di Massa da Imperia e i peana giallorossi che si alzano altissimi nel cielo dell’Olimpico.