Roma ancora in rodaggio. Hellas Verona scaltro e tatticamente perfetto
HELLAS VERONA - ROMA 2 - 1
Roma ancora in rodaggio. Hellas Verona scaltro e tatticamente perfetto
(AGR) Da parte giallorossa, rispetto a quanto si era visto all’Olimpico contro la Salernitana, il miglioramento c’è stato, ma siamo ancora in pieno rodaggio, per così dire. In questo inizio di stagione, alla Roma sembra mancare quella spigliatezza, che quasi sempre nasce dalla consapevolezza di possedere i mezzi, in termini di tecnica e qualità dei singoli e complessiva di squadra, che le consentirebbe di occupare, in pianta stabile, un posto tra le migliori del campionato, non solo tra le squadre che, tradizionalmente, storicamente e da sempre, vengono considerate le top-team e che, praticamente già al via, hanno un piede e mezzo nelle coppe, ma anche tra quelle che, avendo come obiettivo la disputa di un campionato tranquillo, senza patemi d’animo per le proprie tifoserie, almeno in questa prima fase del torneo, sembrano avere una marcia in più.
La partita che la Roma ha disputato contro l’Hellas Verona, ben lungi dall’essere catalogata come la ‘partita-riscatto’ dopo il pareggio scaccia-incubi agguantato contro la Salernitana nei minuti finali della gara, vista la nel complesso mediocre performance dei giallorossi dovrebbe andare agli atti con la nota a margine ‘buona solo per almanacchi e statistiche’. All’entrata in campo, la Roma schiera i suoi assi Dybala e Pellegrini, ciò che alimenta nella tifoseria romanista non poche certezze di vittoria. Ma, attenzione, l’Hellas Verona viene da una vittoria esterna e vincere fuori casa ha una sua valenza: vincere in trasferta porta sicurezza nei propri mezzi e scaccia i timori reverenziali nei confronti di chicchessia, ti fa, insomma, scendere in campo con una certa fiducia. È proprio sulle ali dell’entusiasmo, probabilmente trasmessogli dalla vittoria nella prima di campionato, che va ad aggiungersi alla non poca scaltrezza strategico-tattica mostrata nel corso della gara, che i gialloblu costruiscono la loro vittoria. Fortuna nel primo goal? Mah, non si direbbe proprio, visto che Rui Patricio avrebbe modo di parare o respingere la botta di Terracciano, invece di mandare il pallone sui piedi di Duda che, al posto giusto nel momento giusto, insacca tranquillo.
Non esitando a randellare, laddove necessario, i preziosi garretti giallorossi, il possente bosniaco di due metri d’altezza, annulla ripartenze romaniste, propone gioco, arriva lui stesso ai sedici metri giallorossi. Quella del centravanti che diventa primo difensore, è una trovata che ne ricorda una simile in un lontanissimo Roma-Napoli, allenatore il grandissimo Nils Liedholm, con Pruzzo messo a guardia dell’eterno Krol… Dubitiamo che dalla panchina romanista si siano mai accorti che il ragazzo là in mezzo faceva il bello e cattivo tempo, alla fine risultando senz’altro il migliore in campo della sua squadra… Si diceva dell’Hellas Verona in agguato: l’occasione buona arriva, puntuale, nel recupero del primo tempo, al 49’, quando Ngonge, solo soletto, Roma del tutto scoperta, vola verso la porta giallorossa e batte Rui Patricio. 2-0 per i padroni di casa e squadre negli spogliatoi. Vabbè, dice, ma questi, i romanisti, prima o poi dovranno pur fare qualcosa... Il ‘qualcosa’ arriva nella ripresa, quando El Shaarawy, al 53’, si vede negare il goal da uno strepitoso intervento del portiere avversario Montipò, che qualche attimo dopo si ripete su un velenoso colpo di testa di Mancini.
La Roma, finalmente per i suoi tifosi, prende campo e al 56’ arriva al goal con Houssem Aouar, classe ’98, centrocampista della nazionale algerina, cittadinanza francese: bagarre in area, Belotti di testa, pallone ad Aouar che, di testa, insacca. Partita riaperta. Sul 2-1, la Roma opera un forcing che rimarrà senza esito, sebbene le sorti della gara, nei minuti finali, sembrano volgere a suo favore: all’84’, fallaccio al limite dell’area di Hien su Belotti, rosso per il difensore svedese, Pellegrini calcia la punizione e il pallone sbatte sulla traversa a portiere battuto. Corre il minuto 84’. Svanita l’occasione, la Roma getta in campo le ultime risorse e al quinto minuto di recupero dei dieci concessi, 95’, Montipò manda in angolo una botta di Mancini da lontano. Qualche minuto dopo, al 98’, cross di Cristante che pesca bene Aouar in area, ma il pallone che il nazionale algerino colpisce di testa finisce sul fondo. Poi non c’è più tempo: secondi finali con la Roma in avanti ed Hellas Verona che chiude bene e guadagna i tre punti.