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Perez, Zaniolo, due volte Abraham, bel gioco: la Roma c’è eccome!

La Conference Europa League e la Roma

printDi :: 28 novembre 2021 11:35
Perez,  Zaniolo, due volte Abraham, bel gioco: la Roma c’è eccome!

(AGR) Scorrendo gli scenari dei vari gruppi della Conference Europa League, ci si rende conto che, alla vigilia della sesta ed ultima partita della fase a gironi, gran parte di essi non hanno ancora l’assetto finale ben definito, le situazioni sono in bilico e, come spesso accade nel calcio, nell’ultima giornata potrebbero verificarsi delle sorprese: qualche attuale terza in classifica potrebbe effettuare un clamoroso sorpasso ai danni di chi la precede e delle seconde potrebbero arrivare prime, in almeno quattro gironi le squadre che guidano le classifiche non sono sicure che la loro leadership sia definitiva e in altri quelle al terzo posto non hanno alzato bandiera bianca, la matematica ancora concedendo loro delle chance di qualificazione. Di sicuro, in alcuni gruppi saranno i vari criteri stabiliti dalla U.E.F.A. a decidere chi accederà direttamente agli ottavi: totale dei goal realizzati, goal subiti, goal realizzati in trasferta, differenza reti, eccetera. Inoltre, il regolamento di questa prima edizione della Conference Europa League prevede che le seconde otto classificate, alle quali vanno aggiunte squadre provenienti da Champions League e UEFA Europa League, disputino gli spareggi e che le vincitrici vadano agli ottavi, cui seguiranno quarti e semifinali di andata e ritorno, e finale a Tirana, Albania, il 25 maggio 2022.

La Roma è la sola nostra rappresentante e, da italiani, le auguriamo di alzare la coppa. La partita giocata all’Olimpico contro lo Zorya Luhansk, dominata dai giallorossi sotto ogni punto di vista, fisico, tecnico, tattico e qualitativo, esteticamente non è stata un gran che, ma è universalmente noto che per fare spettacolo in campo bisogna essere in due e la squadra ucraina, con tutto il rispetto per l’impegno e la generosità mostrate, almeno attualmente non è proprio da annoverare tra quelle che fanno calcio-champagne. Di fronte allo ‘spettacolo’ di pochezza offerto dallo Zorya Luhansk, più volte evidenziata nel corso della gara con giocate tutt’altro che accademiche, non si può non restare perplessi e riflettere sul fatto che squadre di così basso livello tecnico e qualitativo annaspino pateticamente sui campi delle coppe europee con la certezza di prenderne almeno quattro a partita, mentre nostre squadre che forniscono spettacolo calcistico vero ad ogni loro performance chissà se riusciranno mai a partecipare ad uno di quei prestigiosi tornei continentali.

 
Ma, forse, le perplessità potrebbero essere fugate da quanto dichiarato recentemente dal presidente UEFA Aleksander Ceferin a proposito della Conference Europa League: “Questo torneo rende le competizioni UEFA più inclusive che mai. Ci saranno più partite per più squadre con più federazioni rappresentate nelle fasi a gironi”.

Ad alzare il livello di godibilità della partita ci ha pensato la qualità del gioco giallorosso, espresso con buone trame e manovre a tutto campo, che hanno evidenziato, finalmente per la squadra di Mourinho, una più che buona condizione psico-fisica. Le quattro fiammate di Perez al 15’, Zaniolo al 33’, Abraham al 46’ e 75’, che hanno assicurato alla Roma il passaggio alla fase successiva, ne sono la sintesi più evidente.

La gara era cominciata non proprio sotto i migliori auspici: due reti mancate nei primi due minuti di gioco! Al secondo goal, incredibilmente sbagliato quando era già stato metabolizzato dalla tifoseria romanista, chi assisteva alla partita avrà sicuramente pensato ‘ci risiamo, ecco la solita Roma: fuoco e fiamme a inizio gara, due goal mangiati e, a seguire, gli avversari che le rifilano il golletto-partita e amen’.

Di goal divorati dai giallorossi in questa gara ne abbiamo contati cinque, arrotondiamo per difetto, ai quali aggiungiamo il rigore calciato in modo del tutto innocuo da Veretout (è il secondo consecutivo che il francese sbaglia, occhio, ragazzi), per un totale di sei goal andati in fumo. A cercare le cause di quello spreco enorme si fa presto: cos’altro aggiungere a imprecisione, presupponenza e fretta nel concludere?

Quegli errori hanno alimentato non pochi malumori tra i tifosi, più che giustificati dal loro punto di vista: sommando infatti i goal sbagliati con lo Zorya a quelli realizzati finora, la Roma avrebbe una migliore differenza reti, +12, molto più sostanziosa di quella attuale, +6 contro i +9 del Bodo Glimt, che in previsione dell’ultima partita (CSKA Sofia-Roma, 9 dicembre p.v.), verificandosi una eventuale sconfitta dei norvegesi, sarebbe stata di non poco aiuto per accedere direttamente agli ottavi.

Che la Roma abbia superato la fase a gironi con un turno di anticipo è un dato di fatto, ma per i tifosi sarebbe stato senz’altro più appagante se i capitolini avessero concluso il ciclo al primo posto. Oddio, tutto è ancora possibile, ma, vista la pochezza dello Zorya Luhansk, non è improbabile che il Bodo Glimt, sua prossima avversaria e diretta concorrente della Roma per la conquista del primo posto, sommerga la modesta squadra ucraina sotto una valanga di goal, il che decreterebbe in via definitiva il secondo posto in classifica per la Roma con conseguente fase spareggi, i cui esiti non sono mai scontati.                                                                                                                                                                                                                                                       

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