Pellegrini, Dybala, Lukaku, Paredes lanciano la Roma in area Champions League.
Monza-Roma 1-4
(AGR) La Roma chiude la partita con il Monza nei minuti finali del primo tempo andando sul doppo vantaggio: al 38’Lukaku per Pellegrini che lascia sul posto Birindelli e la piazza all’angolo basso, alla sinistra del portiere monzese. Di lì a qualche minuto, al 42’, il raddoppio romanista: Dybala per Lukaku appostato a centro area, il belga raccoglie e insacca. In pieno recupero, potrebbe triplicare ancora con Lukaku, ma Di Gregorio sventa il pericolo. Fino al vantaggio romanista, la partita, ben giocata da due belle squadre ben messe in campo, era andata via sul piano di un certo equilibrio perché il Monza, ordinato e concentrato, contrastava bene le iniziative avversarie.
La Roma voleva i tre punti e l’aveva fatto capire chiaramente all’avversaria: al 9’ Pellegrini si vedeva neutralizzare un gran tiro da fuori e più tardi, al 18’ un bellissimo goal di Cristante veniva cestinato dal Var per fuorigioco. Successive rivisitazioni dell’azione confermavano invece che il goal era buono: mah! Le solite sviste a danno della Roma che, vista la notevole frequenza con la quale si verificano, da tempo non possono più essere considerate casuali.
In apertura di ripresa, al 50’, il Monza ci prova subito con Juric, da posizione favorevole a centro area ma spreca e, al 54’, Carboni conclude di testa: sono due avvisi di cui la Roma, saggiamente, tiene conto: due goal di vantaggio, va bene, ma nel calcio di questi tempi non ti mettono al riparo, men che meno con questo Monza ordinato e combattivo che, si vede, ha ben assorbito i due goal e non è per niente rassegnato alla sconfitta. Sicché, per esperienze già vissute anche recentemente, per la Roma è giocoforza forzare i tempi e riprendere a spingere: cosa che fa diligentemente, cambiando passo e chiudendo il Monza nella sua metà campo.
Al 63’, la Roma riesce a mettere i tre punti in cassaforte: splendida punizione battuta da Dybala da notevole distanza, sulla quale l’estremo monzese può… nulla: è il goal del 3-0, quello che la Roma cercava per tornare a casa avendo fatto bottino pieno.
Però, il Monza c’è ancora, entra Maldini e buon sangue non mente: al 68’, il ragazzo si rende protagonista di un paio di numeri da applausi, di alta scuola, che però rimangono lettera morta. La partita arriva in dirittura di arrivo: all’80’, la Roma ha un’occasione con El Shaarawy, ma il faraone spreca. L’episodio è quasi il prologo del quarto goal giallorosso, che infatti arriva all’82’ su calcio di rigore giustamente concesso a seguito di plateale atterramento in area di Huysen da parte di Bondo.
Sul 4-0, cala l’intensità della Roma e il Monza ne approfitta per arrivare al goal della bandiera: l’evento si verifica all’87’ grazie al bravo Carboni che da fuori si inventa un’autentica sassata con pallone che si insacca all’incrocio dei pali. Svilar vola ma è impossibile intercettare quel missile.
Monza-Roma ha confermato non solo la validità del concetto secondo il quale nel calcio nessuna partita parte con un risultato certo e definitivo e anche se una delle due è sotto di brutto, l’esito finale della gara rimane sempre incerto fino al tripice fischio. Ma… non sta proprio qui la magia di questo meraviglioso gioco?