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Partita della Roma tatticamente perfetta – Pellegrini-goal – Zalewski campione autentico

Leicester-Roma 1-1

printDi :: 30 aprile 2022 17:59
Partita della Roma tatticamente perfetta – Pellegrini-goal – Zalewski campione autentico

(AGR) La Roma andava a Leicester portandosi dietro buone dosi di consapevolezza e personalità, recentemente acquisite tanto in Europa quanto nel campionato italiano. In Conference, dopo il rovescio norvegese capitato all’andata con il Bodo Glymt nella fase a gironi- sconfitta che, pur non compromettendo l’accesso alla fase successiva, faceva riflettere sulle sue possibilità di proseguire il cammino nella competizione – nel prosieguo del torneo la Roma aveva dimostrato di aver assorbito completamente quel passo falso, prima qualificandosi alla fase successiva vincendo il girone e poi mandando a casa Vitesse e lo stesso Bodo Glymt, che, per uno scherzo del fato calcistico, era tornato a ricicciare tra gli scarpini giallorossi; in campionato, invece, dopo un girone d’andata così così e l’inizio del ritorno piuttosto balbettante, la Roma, o, meglio, Mourinho, aveva trovato la quadratura del cerchio, per così dire: imbroccata una striscia positiva di dodici partite, si ritrova a qualche giornata dal termine del torneo, in piena corsa per un posto in Champions League, obiettivo tuttora alla portata dei giallorossi, ma che, se non dovesse essere centrato, non sarebbe solo a causa di sue performance sottotono, tanto per usare un eufemismo, ma anche e soprattutto, in buona misura meglio dire, per le sciagurate decisioni arbitrali che, almeno in tre partite, le hanno impedito di vincere o, quanto meno, di non perdere. Delle ‘bizzarrie’ arbitrali anti-Roma abbiamo già scritto copiosamente. Quanto alle direzioni arbitrali in Conference, per il momento segnaliamo solo lievi ammaccature: vedremo poi nel prosieguo, a cominciare dalla partita di ritorno con il Leicester, che verrà giocata all’Olimpico il 5 p.v. alle ore 21.00. Sulle designazioni arbitrali manteniamo fondato scetticismo: curiose coincidenze verificatesi in passato nelle coppe europee ce lo impongono: squadra inglese in campo? Arbitro del nord Europa, solitamente olandese o svedese. Squadra olandese o del nord Europa in campo? Arriva l’arbitro inglese. In molte partite giocate nelle tre competizioni continentali, le direzioni arbitrali hanno lasciato parecchio a desiderare, quando non hanno mandato in bestia i tifosi italiani. Non vogliamo credere, almeno per ora, a una diffusa malafede nei ranghi arbitrali, propenderemmo, piuttosto, per stati confusionali generati da dinner qualitativamente pessimi ma doviziosi, corredati magari da abbondanti libagioni, consumati prima della gara. Per la Roma, quella con il Leicester non si presenta come una partita ‘difficile’, per così dire (gli inglesi occupano attualmente il decimo posto in classifica nel loro campionato), sebbene la squadra di casa, allenata da mr. Rodgers, possieda velocità, forza atletica, capacità di mantenere ritmo e intensità ad alti livelli per tutta la gara, caratteristiche comuni a tutte le britanniche, in quantità tale da dover essere considerata squadra da prendere con le molle. Quanto alla qualità dei singoli, da quanto si è visto è indubbio che i giallorossi ne avessero di più dei padroni di casa. Con queste credenziali, le squadre partono di buona lena, ma ben presto la Roma si accorge di non avere davanti né il Liverpool né il City o lo United. L’impressione generale che se ne riceve è che Il Leicester è, sì, buona squadra, ma è abbordabile e la gara è senz’altro alla portata della Roma. Ben presto, consapevolezza e personalità della Roma vengono fuori e dopo che al 2’ e al 4’ gli inglesi si fanno vedere con Vardy e Castagne – sul primo chiude Mancini, mentre il secondo manda fuori di testa – al 10’ Abraham serve Zaniolo che, in area, non conclude. Ma l’iniziativa romanista è il preludio del goal, che arriva al 15’, allorché Zalewski si fionda verso l’area avversaria, lì nei pressi aspetta il taglio in area di Pellegrini e quando questo arriva, gli spedisce un pallone preciso che il capitano, arrivato puntuale all’appuntamento, insacca, facendolo passare tra le gambe del portiere Schmeichel, figlio d’arte. A vantaggio acquisito, la Roma spinge ancora e al 19’ potrebbe raddoppiare con Mkhitaryan, ma l’armeno tira debolmente e l’occasione sfuma. Nei minuti che seguono, la Roma tiene bene, preferendo più gestire il vantaggio che attaccare la profondità, mentre il Leicester intensifica le sue iniziative e nell’ultimo quarto di tempo per ben quattro volte le maglie locali arrivano nei pressi di Rui Patricio: al 28’ con Lookman che calcia forte ma il pallone viene spazzato da Smalling, al 32’ con Maddison dalla distanza, ma il suo piatto finisce alto, al 34’ ancora con Lookman dal limite, ma è ancora Smalling a spazzare lontano, e infine, al 42’, un’incursione di Dewsbury-Hall obbliga Rui Patricio all’uscita, che è poco sicura e fa temere il peggio ai tifosi romanisti, ma l’azione è viziata da fuorigioco. L’estremo giallorosso rinvia tranquillo. Nella ripresa, mantenendo l’atteggiamento tenuto nel primo tempo, la Roma aspetta gli inglesi e contiene bene ribattendo colpo su colpo. Siamo entrati nella fase chiave della partita, sebbene ci sia ancora parecchio da giocare. Ora è il Leicester che prende campo obbligando i romani a rincorrere, tamponare, traccheggiare. I giallorossi sono in difficoltà anche in fase di alleggerimento, con gli inglesi che marcano stretto e non lasciano ripartire. Quanto a imbastire iniziative realmente pericolose, neanche a parlarne. Il Leicester vuole il pareggio, ma i suoi giocatori sono parecchio imprecisi e precipitosi, mentre i romanisti sono attenti e concentratissimi: al 51’, Lookman, da buona posizione spreca di testa e al 61’ Dewsbury-Hall arriva al tiro, ma il pallone finisce fuori. Al 67’, Ibanez tocca il pallone mandandolo comodo a Barnes, questi, svelto svelto, lo spedisce a Lookman che arriva prima di Karsdorp e la mette dentro. Pareggio. La gara si avvia verso la fine, ma c’è ancora tempo per vedere un altro errore giallorosso: stavolta il colpevole è Cristante, il cui cincischiamento mette in moto Iheanacho, che tuttavia pretende troppo da sè stesso e l’opportunità sfuma. All’80’ è la Roma che potrebbe fare bottino pieno, ma il pallone calciato da Oliveira, servito alla grande da Abraham, viene intercettato da Schmeichel proprio all’incrocio dei pali. Sarebbe stato il goal della vittoria romanista che, per l’ottima partita disputata, sarebbe stata ampiamente meritata. Per l’epilogo di Roma-Leicester, l’appuntamento è all’Olimpico, il 5 maggio alle ore 21.00. Sarà sicuramente battaglia, ma la Roma può farcela.                                                                                                                                                                                                                                 

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