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La goleada della Roma al Servette è un eloquente avviso ai naviganti

WOMEN CHAMPIONS LEAGUE: SERVETTE-ROMA 2-7

printDi :: 29 settembre 2024 14:46
La goleada della Roma al Servette è un eloquente avviso ai naviganti

(AGR) All’andata, la Roma aveva rifilato tre goal alla simpatica squadra ginevrina, subendone solo uno. In vista del ritorno in terra svizzera, quello di due reti era un buon margine, che tuttavia non assicurava del tutto il passaggio alla fase gironi. Già, perché siamo in Europa e la storia delle coppe europee insegna che, sia di uno, due o tre goal il margine di vantaggio, il superamento del turno non è mai scontato.

Tra l’altro, il golletto delle svizzere era arrivato in modo un po’, come dire, come un fulmine a ciel sereno, piovendo dall’alto, potremmo dire, come conseguenza di un fallo plateale ai danni della Roma che l’arbitra, lì nei pressi, aveva inspiegabilmente lasciato correre. Quella rete, visto il modo in cui era arrivata, poteva, in qualche modo, aver tolto qualche certezza/sicurezza alle romaniste; c’era poi stata qualche decisione arbitrale a senso unico, cioè a favore della squadra ospite, che non poteva far stare tranquillo l’ambiente giallorosso e la tifoseria…

 
Dubbi e perplessità, incertezze e zone grigie, sono state spazzate via fin dal primo minuto, quando la Roma, gettatasi in avanti a macinare gioco, ha fatto capire che per le svizzere c’era proprio… niente da fare contro questa Roma così intraprendente e spavalda.

La squadra giallorossa prende subito in mano il pallino del gioco, giostra a tutto campo, con il Servette che, chiusa nella propria metà campo e contrata a dovere non appena supera la linea di centrocampo. Già dopo i primi quarantacinque minuti, la Roma veleggiava sicura, felice e contenta, sul 4-1, grazie alle reti di Haavi al 12’, Dragoni al 14’, Giugliano al 42’ e Minami al 46’, alle quali il Servette aveva risposto andando in goal al 23’ con l’ottima Saoud.

Che tipo di ripresa ci si poteva aspettare da parte romanista, se non un amministrare saggiamente il largo margine di vantaggio (al riposo, l’aggregate era di 7-2 per la squadra giallorossa)? Invece, la Roma si scatena ma con giudizio, ordinatamente, e dilaga andando a segno altre tre volte: ancora con Dragoni al 55’ e Giacinti, che per due volte, al 62’ e al 90’, trafigge la malcapitata Bottega.

Anche nella ripresa, come nel primo tempo, il Servette trova la via della rete, al 59’, con la brava Marchao, un goal consolatorio per le padrone di casa, ma che ai fini della qualificazione serve… a nulla.

Non abbiamo dubbi che questa prestigiosissima vittoria della Roma-donne in Coppa dei Campioni femminile (WCL), suoni come un campanello d’allarme per tutte le squadre partecipanti alla competizione, sia un chiarissimo ed eloquente avviso ai naviganti.

Onestamente, la Roma ha faticato molto di più in campionato, a cominciare dal pareggio con la coriacea Lazio, arrivato nel finale grazie ad una bomba-salva-Roma di Linari, proseguendo col pareggio contro il brillante Sassuolo, arrivato subito dopo il goal-vantaggio di Giugliano, al 15’, con una rete capolavoro di Clelland, e infine, con l’ottimo Como che, pur battuto, ha dimostrato di avere le carte in regola per aspirare a posizioni di alta classifica.

Quanto all’esito del sorteggio, la Roma se la vedrà con Wolfsburg, Olympique Lyonnais, Galatasaray. Rispetto alla composizione di altri gironi, quello della Roma non è tra i più difficili, ma questo è un termine che, vista la difficoltà intrinseca del torneo e l’altissimo livello di qualità delle partecipanti, appare piuttosto improprio.

Ormai, la qualità globale espressa dalle calciatrici europee è altissima: certo, ci sono squadre tradizionalmente inavvicinabili, per via, appunto, dell’alto livello delle qualità singole e di squadra, per le nuove arrivate, tra le quali la Roma, appena alla sua terza apparizione in questo prestigioso torneo, ma nessuna squadra al mondo può essere considerata vincitrice prima di essersela giocata.

Di sicuro, e noi ce lo auguriamo, non mancheranno clamorose sorprese.

 

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