La doppietta di Locatelli ed il goal di Immobile fanno volare una magnifica Italia
L’europeo di calcio dell’Italia
(AGR) Il tabellino della partita:
Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini (24′ Acerbi), Spinazzola; Barella (86′ Cristante), Jorginho, Locatelli (86′ Pessina); Berardi (70′ Toloi), Immobile, Insigne (70′ Chiesa).
Svizzera (3-4-2-1): Sommer; Elvedi, Schaer (58′ Zuber), Akanji; Mbabu (58′ Widmer), Freuler (84′ Sow), Xhaka, Rodriguez; Embolo, Shaqiri (76′ Vargas); Seferovic (46′ Gavranovic).
CT. Petkovic
Arbitro: Sergej Karasev (RUS)
Reti: 26′, 52′ Locatelli, 89′ Immobile
Ammoniti: 49′ Gavranovic, 79′ Embolo
Ciro Immobile non ha bisogno di presentazioni: ormai da anni ha ampiamente dimostrato di essere un top player vero. Ma di Emanuele Locatelli chi si aspettava un’esplosione così deflagrante? Le due performance contro Turchia e Svizzera hanno detto chiaramente che la nazionale italiana non può più fare a meno del centrocampista del Sassuolo. Ci si chiede, piuttosto, perché non abbiamo mai visto un Locatelli così anche in campionato.
Contro la Svizzera, una delle nostre avversarie storicamente più insidiose, con la quale spesso i conti non sono tornati a nostro favore, ci si aspettava, né più né meno, una prestazione accorta, che mettesse al sicuro la qualificazione, il solito compitino, invece, graditissima, è arrivata la meravigliosa conferma che l’Italia è una grande squadra, che la sua stella è tornata a rifulgere dopo che la sciagurata gestione precedente aveva contribuito ad offuscarla con quel giochetto sparagnino, senza anima, che alla fine aveva prodotto il frutto marcio dell’esclusione dai mondiali.
Dalla Svizzera ci si attendeva una partita più decisa, una maggiore intraprendenza, cose che non sono mai arrivate per merito soprattutto dei nostri pacchetti di centrocampo e difensivi. Mai i rossocrociati sono stati veramente pericolosi, anche se nei primi minuti della gara con un paio di iniziative di Shakiri, Xhaka e Rodriguez avevano dato l’impressione di non essere venuti a Roma in gita turistica. Peraltro, a quelle due incursioni, che Bonucci e compagni avevano sventato senza patemi d’animo, l’Italia aveva risposto con Berardi, discesa sulla destra con tiro finale invece di passarla ad Insigne, con lo stesso Insigne che cercava Locatelli in area senza trovarlo, ed infine con Immobile, che veniva pescato in fuori gioco. Con il trascorrere dei minuti, l’Italia va prendendo in mano la partita e all’11’ arriva la prima opportunità ma Immobile, di testa, , manda alto il pallone ben crossato da Spinazzola. Seguono iniziative di Spinazzola che non hanno fortuna, duetti Immobile-Insigne nello stretto e al 20’ il goal di Chiellini, annullato per fallo di mano dello juventino dopo esame var.
Il predominio territoriale dell’Italia si accentua di minuto in minuto: il goal azzurro, nell’aria da tempo, arriva al 27’ con Locatelli, a conclusione di un veloce uno-due con Berardi. Dopo il goal e fino alla fine del tempo, la pressione azzurra non rallenta e tutto ciò che i nostri avversari riescono a mettere in piedi è una conclusione da lontano di Rodriguez, finita fuori, e un accenno di manovra dal basso, frustrata dalla pressione azzurra: due tentativi che si incastrano tra le tante iniziative italiane, che avrebbero bisogno di maggiore precisione e fortuna (Spinazzola due volte, Berardi, Immobile).
Nei minuti finali del tempo, due puntate in avanti di Rodriguez e Embolo e, in pieno recupero, un contropiede italiano rimangono senza esiti.
Dopo aver subito tanto nella prima frazione della gara, era ipotizzabile che nella ripresa la Svizzera si desse una scrollata e per i primi cinque minuti sembrava che l’ipotesi di in cambio di passo dei rossocrociati avesse preso corpo: un calcio d’angolo al 2’, con pallone che finisce chissà dove, un lancio per Embolo, con Bonucci che rinviene su di lui, e infine una discesa di Mbabu con cross per Rodriguez vanificato da Di Lorenzo, sono le fiammate elvetiche che vengono spente sul nascere dagli azzurri. Piuttosto, è l’Italia che riprende a macinare gioco: Jorginho pesca Locatelli e questi manda verso Insigne, ma il pallone è calciato debolmente e la difesa svizzera sbroglia. È il preludio del raddoppio italiano che infatti arriva di lì a pochissimo, al 52’, ancora con Locatelli: non controllato da Freuler ed Elvedi, che probabilmente si aspettavano un passaggio, il nostro centrocampista lascia partire una sassata dal limite, sulla quale il portiere Sommer nulla può. Nel prosieguo, è ancora l’Italia a spingere con Barella e Locatelli in evidenza. La Svizzera prova a rompere l’assedio ma Embolo, ottima la sua partita, viene anticipato da Acerbi e qualche minuto dopo, per poco non accorcia le distanze: l’occasione si presenta al 64’ a Zuber che calcia dal limite ma Donnarumma, fino a quel momento praticamente disoccupato, devia di piede. Scampato il pericolo, l’Italia riparte subito con Berardi ma il pallone finisce fuori.
Fresca e dinamica nonostante gli oltre settanta e passa minuti di gioco, l’Italia non sembra sazia. La Svizzera fa quello che può con Zuber e Vargas, ma le iniziative non hanno esito: la guardia italiana è ferrea e non concede centimetri. Nelle file italiane è Immobile che, caparbiamente, va a caccia del goal; ci ha già provato due volte ma senza fortuna, vorrebbe una terza chance, che gli arriva all’89’: l’avanti non ci pensa due volte e spara un fendente che va ad insaccarsi senza che l’estremo difensore possa fare qualcosa. È il tre a zero per l’Italia. Via timori e apprensioni: l’Italia si prende la leadership della classifica e già pensa alla prossima avversaria.