La Conference Europa League e la Roma.
Nuove regole nei tornei calcistici europei
(AGR) Finanziariamente meno ricca per via che i premi percepiti dai Club per i passaggi alle fasi successive sono considerevolmente più bassi rispetto a quelli distribuiti in Champions League ed Europa League, a detta dei soliti, immancabili esperti, che notoriamente non ne azzeccano mai una, la UEFA Europa Conference League sarebbe ‘qualitativamente inferiore’ rispetto alle altre due coppe continentali. Non è dato sapere da dove costoro abbiano tratto questa certezza. La definizione di ‘qualitativamente inferiore’ è infatti del tutto impropria e probabilmente nasce dalla convinzione radicata, ma del tutto personale, che, siccome la tale squadra non ha avuto, e non ha, quella immensa visibilità mediatica riservata ad altre, le solite, tanto per intenderci, allora è ‘qualitativamente inferiore’.
Mah! Non vale neanche la pena di dare seguito a questa sciocchezza, visto l’emergere, nelle tante edizioni di quei tornei, di bellissime realtà che, pur non alzando questa o quella coppa, si sono imposte all’attenzione generale per le loro splendide performance. Si pensi, ad esempio, all’Atalanta. Nella storia delle coppe europee ci sono tanti altri esempi di imprese, di vittorie di Davide contro Golia, di ‘squadrette’ che hanno battuto, bene e con merito, squadroni ben più forti di loro, sulla carta. Insomma, se una squadra parte mediaticamente sconosciuta o poco sopra la soglia della completa anonimità, non vuol dire che tra le sue file non abbia giocatori di qualità o che debba essere sottovalutata a priori. Il lotto delle partecipanti alla Conference, oltre a squadre sconosciute, cioè che si affacciano per la prima volta alla ribalta europea, di cui abbiamo già detto, annovera anche squadre che in ambito europeo hanno una discreta storia o comunque non ne sono ospiti avventizi, CSKA Sofia, Partizan, Feyenoord, ad esempio, oltre a diverse altre, e club calcistici il cui numero di partecipazioni alle coppe europee si perde nella notte dei tempi: parliamo di Roma, Tottenham, Slavia Praga, tra le altre. Dunque, se in Conference c’è una componente che non manca, questa è proprio la qualità, con buona pace dei tanti, troppi cosiddetti esperti. In proposito, dopo quanto si è visto nella fase dei preliminari, riportiamo le dichiarazioni di mr. Mourinho, rilasciate nel dopo partita di Trabzonspor –Roma ‘In Conference ci sono squadre che meriterebbero almeno l’Europa League’.
Dire quindi che un sorteggio è stato ‘facile’ per questa o quella squadra dimostra solo che chi lo ha affermato non ha una visione precisa di quelli che sono i valori che scenderanno in campo o quanto meno ne ha una abbastanza approssimativa, eufemisticamente parlando. Attraversate con sicurezza le insidiose paludi dei preliminari, la Roma approda alla Uefa Conference Europa League, ultima nata dei tornei continentali. Nella Conference, la Roma avrà l’onore e l’onere di rappresentare l’Italia. Con le due convincenti vittorie sul Trabzonspor – 2-1 all’andata e 3-0 all’Olimpico – la Roma va a disputare la fase a gironi forte di credenziali che parlano da sole: un ottimo precampionato e un brillante esordio in campionato, suggellato dal 3-1 alla Fiorentina, squadra che, lo abbiamo già scritto, dirà sicuramente la sua nel proseguo del torneo. Mr. Mourinho ha già dato un carattere a questa squadra e soprattutto, lo si è chiaramente visto, ha definito la Roma nei suoi connotati fondamentali: gioco, personalità, assetto tattico, consapevolezza delle proprie possibilità. Una vera e propria messa in sicurezza della squadra, che mr. Mourinho ha operato in tempi brevi, restando coi piedi per terra, naturalmente, e ben sapendo che la nostra Serie A, dal punto di vista fisico, tattico e psicologico, è tra i campionati più tosti del pianeta. Andando avanti, vedremo sicuramente i benefici della ‘cura Mourinho’. E se la Conference può essere davvero su misura per la Roma, la squadra può arrivare lontano anche in campionato. Arriveranno i pareggi e anche le sconfitte, non esiste la squadra imbattibile, ma se si tirano fuori quelle reazioni che i giallorossi hanno avuto quando si sono trovati a gestire situazioni critiche, allora gli obiettivi possono diventare non così impossibili da centrare.