Il gran pareggio del ‘Franchi’ conferma che Fiorentina e Roma sono top-team europee
Fiorentina-Roma 2-2
(AGR) Di solito, quando si vuole commentare una partita finita in pareggio, escono fuori i triti e ritriti luoghi comuni ‘nessuna delle due ha cercato la vittoria’, ‘x, piuttosto che y, meritava di vincere’, ‘avevano paura tutt’e due’, ‘se l’arbitro…’ e così via, a sottolineare che, comunque, nel pareggio c’è sempre o demerito dell’una o fortuna dell’altra. In Fiorentina-Roma, invece, il pareggio (due reti per parte) ha confermato, una volta di più, che quando le due squadre si battono alla pari, quando prevale l’equilibrio tecnico-tattico, qualitativo e psico-fisico, è quasi ineluttabile che la partita finisca con la divisione dei punti. Il fatto che Llorente abbia riequilibrato le sorti quando l’arbitro stava mettendo il fischietto in bocca per decretare il fine-gara, in sede di analisi è del tutto ininfluente, o meglio influisce solo sulla classifica delle due, non certo sulla qualità del gioco espresso.
Fin dalle prime battute di gioco, ci si rende conto che la partita non sarà noiosa: al 5’, si fa vedere la Roma con una bella manovra corale: Dybala per Angelino, pallone che arriva a Lukaku, il belga tira ma Terracciano para. La Fiorentina reagisce e si alza e al 18’, frutto di prolungata pressione, arriva il vantaggio viola: da corner battuto da Lopez, il pallone è deviato leggermente da Gonzalez e arriva a Ranieri che insacca di testa da due passi. 1-0.
Alla caccia del pareggio, la Roma arriva in area avversaria con Aouar che però fallisce maldestramente la chance. Di qui alla fine del tempo, la Fiorentina mena le danze: prima Sottil e poi Belotti potrebbero raddoppiare ma, forse per troppa precipitazione, le occasioni non vengono sfruttate e il tempo si chiude sull’1-0 per la Fiorentina.
Nella ripresa, la Roma cambia passo e va vicina al pareggio con Cristante che, servito da El Shaarawy, spara forte, ma il tiro è neutralizzato dal bravo Terracciano; la squadra giallorossa insiste e al 58’ pareggia: Angelino raccoglie da Dybala, cross basso e colpo di testa di Aouar che va a segno. 1-1 meritatissimo, a ripagare gli sforzi di Cristante and company.
Dopo il pareggio, la Roma non si accontenta e azzarda di più, cercando di lucrare sui possibili effetti collaterali (leggi smagliature dell’assetto) provocati nei viola dal goal subito. Ora la Roma è arrembante e per diversi minuti i viola vengono chiamati a tamponare, chiudere, ricompattarsi.
Lo sforzo dei giallorossi è notevole e continuo, ma gli auspici della tifoseria romanista non si realizzano perché la Fiorentina c’è eccome: subisce, sì, ma non sbanda, rimane squadra e, ennesimo paradosso del calcio, trova la via della rete al 69’, quando Biraghi crossa, il pallone arriva a Belotti, appoggio veloce a Mandragora che, solo davanti a Svilar, non può sbagliare neanche se avesse voluto.
Fiorentina di nuovo avanti e al 78’ intravede la possibilità di chiudere definitivamente la partita: Paredes, nella propria area, commette un ingenuo fallo su Belotti, rigore netto, ma il penalty, calciato da Biraghi, viene intuito da Svilar: di fatto, con questa paratona, la Roma rimane in partita.
Gara che va avanti con la Roma che di qui alla fine le prova proprio tutte, ma tempus fugit e per la Roma ci sono giusto i cinque minuti di recupero per agguantare il pareggio. Riflessione a margine: c’è da scommettere che a credere nella rete-punto ci siano solo i giocatori della Roma!
La perseveranza romanista viene premiata al 95’, quando Pellegrini inventa un traversone, il pallone spiove in area e arriva a ‘Ndicka che di testa appoggia doce doce per Llorente, piombato in area da chissà dove, che spara un missile imprendibile per Terracciano: pallone sotto la traversa e pareggione della Roma.
Ipotizziamo che quella botta terrificante sarebbe entrata in porta anche se tra i pali ci fossero stati Zoff, Yascin e Zamora, tutti e tre insieme.
Con il pareggio del ‘Franchi’ la Roma rosicchia un punto al Bologna, diretta concorrente per il quarto posto, sconfitta dall’Inter, e sicuramente acquisisce maggiore consapevolezza che il sogno Champions League non è poi così irrealizzabile.
Nessuna delle due tifoserie ha di che recriminare: sia per l’una che per l’altra squadra, questo 2-2 non è un risultato da buttare via. Noi abbiamo assistito ad un’ottima partita su entrambi i piani agonistico e spettacolare; una partita giocata da due bellissime squadre di alto livello europeo, e di questo, lo ribadiamo, al di là del risultato, i supporter viola e romanisti devono andarne fieri. Siamo più che certi che, in Europa come in Italia, qualsiasi avversaria dovrà fare i conti con queste due brillantissime squadre.