Calcio donne:Juventus corsara al Tre Fontane: sconfitta di misura per la Roma (1-2)
La migliore condizione psico-fisica delle bianconere chiave della vittoria juventina
(AGR) Roma: Ceasar; Bartoli, Linari, Swaby, Di Guglielmo; Greggi, Thaisa (67′ Bernauer), Andressa (75′ Soffia); Serturini, Pirone (67′ Lazaro), Glionna.
All. Spugna. A disp. Baldi, Pacioni, Pettenuzzo, Vigliucci, Ferrara, Bergersen
All. Montemurro. A disp. Aprile, Nilden, Zamanian, Bonfantini, Beccari, Pfattner Arbitro: Di Graci di Como Ammonita: 79′ Bonansea
Reti: 28′ Di Guglielmo, 64′ Rosucci, 87′ Staskova
Al Tre Fontane la Roma cede di misura alla Juventus, al termine di una buona partita.
Andata in vantaggio nel primo tempo, al 22’, con Di Guglielmo che sfrutta una respinta corta e debole del portiere bianconero Peyraud-Magnin, la Roma avrebbe occasioni per chiuderla già nel primo tempo ma Serturini, per due volte e Andressa sprecano mandando alto o fuori o vedono i loro palloni parati con tranquillità dall’estremo difensore bianconero.
Anche la Juventus si fa vedere e all’11 un atterramento in area giallorossa di Girelli ad opera di Pirone potrebbe essere punito con un calcio di rigore, ma l’arbitro fa proseguire.
Nella prima parte, la gara non manca certo di intensità ma di finalizzazioni, oltre a quelle già raccontate, ne annotiamo una ulteriore di Girelli proprio in chiusura di tempo, 43’, con pallone che finisce fuori.
Nel secondo tempo, la sensazione, netta, è che la Roma pensi più ad amministrare il vantaggio che ad impinguarlo: dando per certa la sensazione, è chiaro che ci trovi di fronte ad un clamoroso errore tattico che nessuna squadra dovrebbe commettere contro lo squadrone bianconero: probabilmente, a mister Montemurro non pare vero di poter dispiegare le sue ragazze nella metà campo giallorossa per tutta la ripresa.
Nel suo avanzare di minuto in minuto appare evidente che prima o dopo l’assedio bianconero avrebbe dato i suoi frutti. Cosa che avviene al 64' quando Rosucci manda il pallone ad infilarsi, imparabile, sotto il sette della porta difesa da Ceasar.
Ma la divisione dei punti, a conti fatti, potrebbe andare ancora bene per le giallorosse, se si dessero una scrollata decisa, magari spostando più avanti il baricentro. Invece, alle puntate di Hurtig e dell’ex Bonfantini, sempre devastanti e pericolosissime ogni volta che vengono giù e pronte a piazzare palloni, in primis per Girelli, straordinaria giocatrice di classe superiore, quanto oppone la difesa giallorossa non è così efficace come dovrebbe – sveglia, stai giocando contro i campioni d’Italia! – visto che le juventine arrivano puntualmente al tiro o comunque, ogni volta che sono ai venti metri, mettono in ambasce l’area romanista: è possibile che di queste manovre accerchianti che arrivano dalle ali e vengono finalizzate quasi sempre con cross a centro area, o lì nei pressi, la panchina non se ne sia accorta?
Invece, nel prosieguo, la Juventus ha almeno tre occasioni nitide per segnare. Al 76', uscita di Ceasar su Hurtig, all'85' con Bonfantini ma Ceasar manda in angolo e all'86 con Lundorf, con pallone respinto dal portiere giallorosso. In mezzo, al 70', la Roma avrebbe un'occasione se Swaby arrivase all'appuntamento con il pallone sul secondo palo, ma l'evento non si verifica.
Gli innesti di Spugna sembrano funzionare, invece, a coronamento del lungo forcing portato per tutta la ripresa, la Juventus va a rete con Staskova, nell'occasione lasciata completamente sola ed indisturbata a girare di testa il pallone della vittoria. .
La Juventus ha vinto perché ha cercato la vittoria e l’ha trovata, meritatamente, a spese di una Roma apparsa ben lontana da quella meravigliosa che avevamo ammirato più volte nello scorso campionato. Ma ci ha sorpreso ancora di più la differenza di condizione fisica: smagliante quella bianconera, rimasta su di giri fino al triplice fischio, mentre la giallorossa, andata in riserva troppo presto, è apparsa leggermente approssimativa, e, almeno in questa gara, su standard più congeniali a squadre con obiettivi da centro classifica, piuttosto che di vertice.
Qualche perplessità, poi, sull’impiego a mezzo servizio di Bernauer, Lazaro e Soffia, pedine fondamentali nella scorsa stagione, dalle quali non si può assolutamente prescindere. Tuttavia, il campionato è ancora alle prime partite e per la Roma c’è ampio margine di miglioramento. In sostanza, considerando il meraviglioso campionato scorso e tenuto conto di qualche partenza eccellente, l’impianto base è da ritenersi più che adeguato per disputare un’altra stagione da sogno.
Da ultimo, non ci è piaciuta la telecronaca della gara trasmessa da DAZN. La sguaiatissima esultanza del telecronista, del quale sconosciamo il nome né ci interessa sapere quale sia, ha fatto pensare più ad una telecronaca mandata in onda da quelle ormai scomparse emittenti televisive locali, che non da quel prestigioso network.
Nemmeno da telecronisti dei canali televisivi delle società calcistiche abbiamo mai riscontrato una esultanza così sfacciatamente sguaiata e parziale. In ambito telecronisti e a patto che mandi a casa quelli tifosi, per quel network ci sarebbero amplissimi margini di miglioramento. In giro, di ottimi telecronisti ce n’è un gran numero.