Bella, spavalda incontenibile: contro le ottime rossonere, la Roma-donne gioca una partita monstre e vola in finale!
Semifinale Coppa Italia Donne: Roma-Milan 3-1
(AGR) Nel preparare la partita conto il Milan-donne c’era da considerare l’ottimo finale di campionato delle rossonere, che nelle ultime tre gare di campionato avevano ottenuto altrettante vittorie, andando a posizionarsi al quarto posto finale in classifica- piazzamento che dava loro la possibilità di disputare la poule scudetto con Roma, Juventus, Inter e Fiorentina; c’era da tenere presente, inoltre ma non certo secondariamente, che le milaniste avevano vinto per 1-0 all’andata di questa semifinale.
D’accordo la Coppa Italia è altra cosa rispetto al campionato, ma una squadra blasonata come il Milan, maschile o femminile che sia, c’è da scommetterci su che, di certo, non tralascia nulla di intentato per arricchire la propria bacheca con un altro prestigioso trofeo. Erano, queste, le credenziali di tutto rispetto che il Milan- donne presentava all’avversaria, sicuramente rafforzate da un più che buono stato di forma psico-fisico, e, in virtù del goal-vittoria dell’andata, un comprensibile ottimismo sugli esiti finali della gara.
Forse riflettendoci su dopo la sconfitta di Milano, magari si poteva anche pensare che la Coppa Italia non rientrava tra gli obiettivi di stagione delle romaniste, visti anche i pesantissimi impegni che l’attendono, ormai prossimi – le partite della poule-scudetto e la WCL (Women Champions League) la Coppa Campioni Donne.
Per accedere alla finale, le giallorosse erano chiamate a una partita d’arrembaggio, una partita in cui avrebbero dovuto dare tutto, anche l’anima, per così dire, perché per quanto già scritto sopra, il Milan-donne è una squadra in grado di coprirsi al momento giusto e allo stesso tempo fare gioco, proporre pericolosi temi offensivi, cosa questa del tutto probabile visto il vantaggio con cui si presentavano al Tre Fontane.
Sarebbe mai stata in grado, la Roma-donne, di abbattere le barriere rossonere e dilagare nelle retrovie milaniste per tutti i novanta minuti e magari anche nei tempi supplementari, qualora fossero stati disputati? Da quanto abbiamo visto, la risposta è sì.
La Roma-donne ha giocato la sua partita alla grandissima: Sebbene seguiamo da tempo le vicende di questa squadra, non avevamo mai visto tanta gagliardia e precisione, tanta lucidità nell’eseguire manovre e disimpegni, tanta voglia di vincere.
Bellissima, spavalda impetuosa, imprendibile, coraggiosa, tatticamente perfetta, droit au but (subito al sodo), nemmeno nell’epica gara di Coppa Italia contro la Juventus, di un paio di edizioni fa.
Mai il detto latino ‘Audentes fortuna iuvat’ è stato più calzante come in questa occasione! Che squadrone sia il Milan-donne lo si sa bene: tatticamente, le rossonere sono ben disposte: pareggiare l’aggregate (0-1) è probabile che si verifichi, ma poi bisogna farne un altro, di goal, e questo Milan-donne è ordinatissimo: capitan Bergamaschi, gran cuciniere di centrocampo, è praticamente l’anima della squadra.
Ma al via è la Roma a prendere subito in mano il pallino del gioco e non lo mollerà più: già al17’, una bordata di Giugliano impegna Babb: l’occasione sfuma, ma chiarisce bene le intenzioni delle romaniste. La Roma insiste, il Milan tiene botta e riparte e al 31’, sfruttando una indecisione di Linari in piena area, va in vantaggio con Piemonte che trovandosi tra i piedi un pallone comodo comodo, non sbaglia.
Al Milan gli si sta mettendo bene, la finale appare più vicina che mai. Sotto di due goal, per la Roma sembra finita, ma le giallorosse non accusano il colpo e ripartono più vive che mai: credono nell’impresa! Il gran daffare di Greggi a centrocampo, le folate di Minami e Wenninger, le puntate di Serturini e Haavi, due autentiche, imprendibili eurostar fanno sì che il dinamismo della squadra giallorossa non cali mai d’intensità, sicché, al 41’, l’ennesima volata di Serturini viene finalizzata al meglio: l’ala crossa preciso per Andressa che raccoglie di testa e insacca.
Pareggio meritato e palla al centro: per le romaniste c’è da lavorare ancora parecchio e al rientro dopo il riposo la musica non cambia: Roma avanti, cos’altro potrebbe fare?, Milan che difende ordinatamente: i numeri la danno ancora in finale… Di Guglielmo prima e Giugliano qualche minuto dopo arrivano al tiro ma il pallone passa a qualche centimetro dal palo. In effetti, il Milan azzarda poco.
Il forcing della Roma costringe le rossonere a metterla sul guardingo: Serturini, Haavi e Greggi sono letteralmente scatenate…
Trascorre un’ora di gioco: i tempi del raddoppio romanista sono maturi: infatti, al 62’ Babb respinge una bordata di Glionna, pallone che arriva a Giacinti e finisce in rete. 2-1, la rimonta è completata ma incombe lo spettro dei tempi supplementari. Al 67’ la Roma potrebbe passare ancora, ma il colpo di testa di Giacinti manda il pallone oltre la traversa.
Per forza di cose, la Roma è ‘costretta’ a giocare una partita d’attacco: infatti, se il Milan segnasse, in virtù dell’aggregate andrebbe sul 3-2 a allora, probabilmente, per la Roma sarebbe addio fichi. Quindi, le giallorosse spingono ancora, ma le avversarie tengono bene. Sul 2-1, si andrebbe ai supplementari e forse il Milan ci conta, visto il gran dispendio di energie delle giallorosse. Arriva il recupero, i tempi stringono: Roma all’arma bianca: colpo di testa di Di Guglielmo fuori di poco, poi è la volta di Greggi con un tiro da fuori area, ma Babb para bene. Babb è tra i migliori del Milan e si ha la sensazione che nel caso arrivassero i rigori, probabilmente con le sue parate regalerebbe la finale alla squadra rossonera. Siamo ormai agli sgoccioli, i supplementari sembra siano ineluttabili, invece, al102’ e passa, Giugliano, vola sull’out di destra romanista e, arrivata alla trequarti avversaria, la mette dietro per Losada, fresca fresca dal Barcellona, che si catapulta velocissima sul pallone e insacca.
Roma in finale e Milan a casa.