Al Maradona, il Napoli guadagna i tre punti, ma alla Roma spetta l’onore delle armi
Napoli-Roma 2-1
(AGR) Non è stata una partita anonima, quella tra Napoli e Roma, e non ha viaggiato sui binari del tirare a campare. Le due si sono date subito battaglia, evidenziando organizzazione, ordine e disciplina tattica. È la Roma che, all’11’, per poco non va in vantaggio grazie a uno svarione difensivo di Kim, ma, fortunatamente per gli azzurri, il pallone finisce fuori dopo aver sfiorato il palo.
Di lì a qualche minuto arriva il primo goal del Napoli: al 17’, Mario Rui pesca preciso Kvaratskhelia, che va via e crossa per Osimehn, l’attaccante nigeriano ben appostato sul secondo palo, inspiegabilmente non marcato, stoppa e con un micidiale sinistro fulmina Rui Patricio.
Nel primo quarto d’ora della ripresa succede poco: né il Napoli si chiude, né la Roma rinuncia a dire la sua: al 62’, Cristante batte di testa e Meret risponde alla grande; sulla ripartenza azzurra, Lozano si coordina bene e spara a botta sicura ma Rui Patricio risponde da par suo mandando in angolo
Ora l’una ora l’altra cercano l’imbucata giusta: è la Roma a trovarla al 75’, quando El Shaarawy finalizza al meglio, sul secondo palo, un cross perfetto di Zalewski, anticipando Lozano e Meret. Per la Roma sembra fatta - un punto portato via dal Maradona è oro! – anzi prova pure ad andare oltre: pallone che gira, Napoli arroccato nella propria metà campo: la tifoseria romanista sogna ad occhi aperti, ma gli azzurri riescono a chiudere tutti i varchi possibili e immaginabili finché Simeone, in area, non si vede arrivare un fantastico pallone: controllo e sinistro che si insacca sotto il sette. È l’85’, la Roma butta dentro tutte le residue energie ma la porta napoletana non capitola. In pieno recupero, al 91’, è invece l’azzurro Raspadori che costringe Rui Patricio a un grande intervento.
Tra Napoli e Roma, dunque, una gran bella partita. Chi si aspettava una valanga di goal nella porta romanista, probabilmente è rimasto deluso. Se il risultato finale, che poi è quello che conta, è a favore del Napoli, sarebbe stato il pareggio a fotografare meglio quanto, in effetti, si è visto in campo. Di certo, portando a casa un punto, la Roma non avrebbe rubato nulla. I due goal del Napoli e quello della Roma sono stati reti di qualità, non realizzate casualmente o grazie a un rimbalzo favorevole o alla complicità di un piede, di uno stinco o di un gluteo avversario, ma arrivate dopo essere state costruite, pensate, si potrebbe dire progettate. Ma, d’altra parte, a cosa servono i giocatori di qualità se non a risolvere le partite a favore della propria squadra?
Alla fine il Napoli ha vinto, bravo Napoli, dopo avere sofferto praticamente per tutta la ripresa e nella parte finale del primo tempo. Tanto l’una che l’altra hanno giocato una gran partita e quanto la Roma abbia fatto soffrire il Napoli lo si capisce chiaramente dall’entusiasmo che al triplice fischio, partendo dalla tribuna e come una ola percorrendo gli spalti e poi scendendo dalle gradinate del Maradona, è arrivato fino al campo coinvolgendo pubblico e addetti ai lavori in un abbraccio festoso, elettrizzante a tal punto che a chiunque si fosse sintonizzato sul canale della partita avrebbe potuto avere l’impressione che il Napoli aveva vinto la Champions League, non già una partita di campionato.
Alla vigilia della gara, visto il passo tenuto dalla squadra azzurra, non era azzardato ipotizzare che con l’attuale Napoli, brillante e a tratti inavvicinabile, devi mettere in preventivo che almeno due goal li prendi. L’ipotesi si è concretizzata, ma ad attenuare la delusione dei romanisti c’è, senz’altro, il fatto che ad altri è andata peggio, molto peggio. Per il popolo romanista, la delusione c’è, non è possibile negarlo, soprattutto perché ad un certo punto s’era messa bene: pareggio in piena ripresa e chissà… Ma, obbiettivamente, chi si aspettava quel missile di Simeone che all’85’ ha fatto sfumare la possibilità, per la Roma, di uscire dal Maradona con un meritatissimo punto?
Il Napoli, grazie al maestro Spalletti, è ormai una squadra consapevole della propria forza, che entra in campo avendo una condizione psico-fisica eccezionale; è una squadra che può vincere tutto anche in Europa. Da italiano, lo auspico vivamente.
La squadra giallorossa, da parte sua, sembra aver imboccato, finalmente, la strada che porta in alto.La Roma è squadra sotto tutti i punti di vista tecnico, strategico-tattico, qualitativo e, al di là della sconfitta, lo ha dimostrato anche contro il Napoli.
Nel futuro europeo delle due squadre ci attendiamo di assistere a grandi performance e a prestigiosissimi risultati da entrambe: il calcio italiano ne ha bisogno.
Stadio Diego Armando Maradona