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Abraham e Saelemaekers: botta e risposta nel recupero

ROMA-MILAN 1-1

printDi :: 01 maggio 2023 11:18
Abraham e Saelemaekers: botta e risposta nel recupero

(AGR) All’Olimpico, Roma e Milan hanno dato vita a una partita la cui intensità non è venuta mai meno per tutta la sua durata, sebbene a scapito della spettacolarità: una partita a scacchi, la si potrebbe definire, dove mosse e contromosse si sono susseguite fino al triplice fischio di chiusura. Di spettacolo, se con questo termine si vuole intendere un evento ricco di azioni corali ben sviluppate, di magie individuali, di preziosismi sciorinati da questo o quel giocatore, di un gran numero di occasioni da rete non andate a buon fine per l’abilità delle difese, per imprecisione o altro, se ne è visto ben poco.

Entrambe entrate in campo con la voglia di portare a casa i tre punti, era quasi scontato aspettarsi una gara più ragionieristica, impostata cioè da entrambe più sul tentare di sorprendere l’avversario con improvvise accelerazioni, magari sfruttando a proprio vantaggio eventuali disattenzioni dell’avversaria, che non su vere e proprie filosofie di gioco offensive. Un atteggiamento, questo del colpisci e fuggi, che sicuramente avrebbe fatto felice Sun Tzu (‘L’arte della guerra’), ma che, nella fattispecie, ha lasciato pressoché nulla allo spettacolo, deludendo non poco chi si aspettava una partita no quarter.

 
D’altra parte, come si possono criticare le scelte tattiche di due maestri come Pioli e Mourinho che hanno portato Milan e Roma alle semifinali di Champions e UEFA Europa League? Andando ad esaminare i perché degli atteggiamenti tattico-strategici di rossoneri e giallorossi, non si può non prescindere, in primis, dal grande rispetto reciproco delle due squadre, e, last but not least, dai tanti impegni, tosti e ravvicinati, che Roma e Milan sono chiamate ad onorare a breve, in campionato e nei tornei continentali.

Nel primo tempo, di scossoni forti, ce n’è stato solo uno, al 32’, quando Pellegrini tira da buona posizione, ma il pallone viene intercettato da Abraham, che praticamente salva la rete del Milan. Poi, bisogna arrivare al 60’ per vedere il pallone pericolosamente in area: versante Milan, Giroud lascia sul posto Cristante e manda sul secondo palo, arriva Saelemaekers, che manda fuori. Attenzione, questo è lo schema che porterà il belga al goal. La Roma risponde qualche minuto dopo con Abraham che parte in contropiede e trova Pellegrini, ma il pallone calciato dal capitano finisce addosso a Kjaer.

La partita prosegue tra calci, spintoni e sgambetti, anche plateali, dei quali il signor Orsato da Schio, pur essendo lì nei pressi, non si accorge. Prima delle fiammate che avverranno nella fase finale della partita, era convinzione generale che tra Roma e Milan, visto quanto avveniva in campo, sarebbe finita con uno 0-0 che alla fine avrebbe accontentato tutti. Invece, quando più nessuno se l’aspettava, la gara è esplosa. Siamo in pieno recupero, i novanta minuti sono già trascorsi da tempo, corre il 93’ quando Celik trova Abraham con un cross perfetto, l’inglese si libera di Kalulu con una magia e realizza. Vantaggio Roma, al quale probabilmente nessun romanista ci credeva più. Esplode l’entusiasmo dell’Olimpico, mentre in curva nord, assiepata da grupponi di tifosi milanisti, scende il gelo.

Per la Roma sembra fatta: quei tre punti le consentirebbero di tallonare le due squadre che la precedono. Purtroppo per la tifoseria giallorossa, il sogno dura poco: giusto il tempo di mettere la palla al centro, Milan che si getta in avanti alla disperata, pallone in area che, rinviato malamente e debolmente da Mancini, arriva a Leao (che si pronuncia Leon) che ne fa buon uso mandandolo verso il secondo palo dove c’è in agguato Saelemaekers che raccoglie e insacca.

Ma sì, in fondo il pareggio è il risultato giusto. Ora, per entrambe si prospetta un gran finale di stagione, in campionato e nelle coppe europee. In bocca al lupo! La direzione arbitrale di Orsato, sezione di Schio, che per l’ennesima volta non può non essere definita mediocre, ha suscitato non poche perplessità da ambo le parti: troppi cartellini sono rimasti gelosamente custoditi nel taschino invece di essere tirati fuori e sventagliati in faccia a questo e quello.

Ma quest’arbitro ci ha abituati, ormai da tempo, ad arbitraggi diciamo disinvolti, nel senso di sue discutibili e personalissime interpretazioni del regolamento di gioco.

                                                                                    

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