Abraham e Pellegrini mandano la Roma in coppa UEFA
Torino – Roma 0-3
(AGR) La tifoseria giallorossa può tirare un sospiro di sollievo: la Roma parteciperà alla prossima edizione della Coppa UEFA. A dire la verità, non ci aspettava che la Roma disputasse una partita tiratissima, fino all’ultimo respiro: la finale di Conference che incombeva, imponeva una condotta di gara accorta, ma non rinunciataria, visto che in ballo c’era anche un piazzamento in Europa. L’atteggiamento tattico assunto dalle due in campo e il tipo di partita che ne è scaturito hanno confermato, più o meno, quanto era nelle previsioni.
Al Torino, che già da qualche giornata non aveva più niente da chiedere al campionato, non è tuttavia mancata la voglia di vincere e almeno in un paio di occasioni avrebbe potuto andare a rete. Giocare così, onorando l’impegno al meglio delle proprie possibilità, non può che aggiungere ulteriore stima nei confronti di questo glorioso club.
Due parole per questo torneo, ‘maltrattato’ a più non posso dai cosiddetti esperti, quelli che notoriamente non ne azzeccano mai una, e dalla diffusa specie dei ciarlatani, quelli, cioè, che avendo vinto mai nulla in decenni di carriera, si permettono esternazioni che a orecchie sensibili potrebbero risultare insultanti, ma che invece, per la loro completa ridicolaggine, vanno catalogate come elucubrazioni di chi, ormai da anni, è fuori dal calcio che conta.
Alla sua prima edizione, la coppa Conference ‘incarna’, diciamo così, il ‘principio dell’inclusione’, consente cioè a tantissime altre società di calcio che non avrebbero possibilità di disputare la Champions o la UEFA, visto lo strapotere dei club a budget illimitato che dominano il calcio europeo, di avere quella visibilità che meritano, se non altro per i grandi sforzi organizzativi, finanziari, economici e sociali che, messi generosamente in campo dalle proprietà, ne caratterizzano la gestione.
Abbiamo visto, noi appassionati di calcio europei, come la gran parte degli organici delle squadre che hanno partecipato alla Conference, sul piano tecnico abbiano ben poco da invidiare ai club europei ben più blasonati ed economicamente più ricchi. L’idea dell’inclusione è geniale e, vista l’insaziabile fame di calcio che c’è nel nostro continente, varrebbe la pena incrementarla.
Alla Roma, chiamata all’onore di rappresentare il nostro calcio, va il nostro in bocca al lupo. Forza Roma!