La resistenza antimicrobica (AMR), la Pandemia silente, prevenzione e diagnosi
L'associazione "Giuseppe Dossetti" ha organizzato un convegno sul tema dell'AMR, definita una nuova Pandemia, lo scorso 14 dicembre. Ricercatori, clinici, microbiologi, docenti, aziende e rappresentanti del Parlamento si sopno confrontati sul tema, definito dall'OMS un problema sanitario mondiale
(AGR) Prevenzione a tutto campo con l’accesso ai nuovi antibiotici e all’uso di diagnosi rapide e tempestive, approccio multidisciplinare, rete di servizi, centralità dei laboratori di microbiologia e apporto delle società scientifiche alla elaborazione di linee guida efficaci. Sono solo alcune delle proposte arrivate dal convegno “Eredità Covid-19: AMR la Pandemia silente prevenzione e diagnosi”, promosso dall’ Associazione “Giuseppe Dossetti: i valori. Società scientifiche, ricercatori, clinici, microbiologi, docenti, aziende e rappresentanti del Parlamento, si sono confrontati il 14 dicembre, a Roma, presso “Spazio Europa” –sala del Parlamento europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea - sugli strumenti urgenti per combattere la resistenza antimicrobica, facendo i conti con una realtà quale la sanità pubblica italiana, a corto di risorse atte a promuovere la ricerca e afflitta da una opprimente burocrazia.
La resistenza antimicrobica (AMR) è stata dichiarata dall’OMS uno dei principali problemi sanitari mondiali e secondo i dati dell’Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, si stima che nel 2050, se non si correrà ai ripari tempestivamente, si potrebbe arrivare fino a un milione di decessi nel mondo. Una pandemia silente, cresciuta durante il Covid, che vede il nostro Paese insieme alla Grecia, con la più alta prevalenza di patogeni resistenti agli antibiotici e 10mila decessi annui.