Firenze, si va verso un'oncologia mutazionale per sconfiggere il cancro
Oggi la tecnologia informatica e quella biologica stanno cambiando notevolmente quella che era l’oncologia classica. Stiamo andando incontro a un’oncologia mutazionale attraverso le terapie geniche, i farmaci agnostici e terapie targhetizzate. Le novità degli “Stati Generali dell’Oncologia”.
Stati Generali Oncologia a Firenze
(AGR) Il futuro dell’oncologia è molto promettente. È quanto emerso nel corso dell’evento “ONCOnnection Stati Generali CENTRO – LAZIO, MARCHE, TOSCANA, UMBRIA”, promosso da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Sobi rare strength, Merck, GSK.
“L’oncologia è l’ambito in cui l’applicazione dell’innovazione dirompente ha trovato la sua massima espressione”, conferma Walter Locatelli, Presidente Io Raro. “Pensiamo soltanto ai check point immunologici e alla genomica che hanno rivoluzionato diagnosi e terapia in gran parte delle malattie oncologiche. Inoltre questo è anche un ambito in cui i silos sono stati abbattuti per primi – il concetto di rete, di non lavorare in maniera puntiforme può essere esportato in tutti gli ambiti della nostra sanità. È necessaria però un’attenta programmazione, perché il continuo patrimonio di conoscenze necessita di essere accompagnato dall’attenzione degli specialisti, ma anche del mondo economico, industriale, delle professioni. Sarebbe opportuno, a mio avviso, utilizzare e mutuare il virtuoso percorso che le malattie rare hanno potuto attuare attraverso il Piano nazionale malattie rare recentemente licenziato dal nostro Parlamento, che è diventato una realtà e che ora deve essere corroborato di azioni che consentano l’effettivo svolgimento delle previsioni. Devono essere garantiti i principi di efficienza e di sostenibilità, sia organizzativa sia economica e sociale, mettendo tutto in relazione ai pazienti e ai Centri di riferimento. Importante che ci sia sempre una rete.
L’ONCOLOGIA DEL FUTURO
“L’Horizon Scanning, ovvero la capacità e la possibilità di prevedere quali saranno i farmaci innovativi dell’oncologia del futuro, è fondamentale per adattare l’organizzazione ad accettare le innovazioni”, spiega Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità. “Non c’è peggior innovazione di quella che non può essere accettata dall’organizzazione. È importante, dopo che EMA ha dato la possibilità di immettere sul mercato una serie di farmaci - alcuni dei quali davvero dirompenti perché in grado di cambiare non solo la qualità della vita, ma anche l’aspettativa di vita di molti pazienti -, che in Italia si accelerino i processi di introduzione di questi farmaci e che l’organizzazione delle Istituzioni e delle Aziende ospedaliere in primo luogo, ma anche delle ASL, dei clinici che ne sono a conoscenza e dell’organizzazione nel suo complesso, li possano prescrivere immediatamente ai pazienti (sia per quello che riguarda la farmacologia, sia la tecnologia). Oggi la tecnologia informatica e quella biologica stanno cambiando notevolmente quella che era l’oncologia classica, stiamo andando incontro a un’oncologia mutazionale attraverso le terapie geniche, i farmaci agnostici, le terapie targhetizzate e tutto questo consentirà che vengano in qualche modo omogeneamente prescritte su tutto il territorio italiano; cosa che qualche volta, ancora oggi, non avviene”.
L’IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE
“Dobbiamo puntare sui meccanismi che la telemedicina ci mette a disposizione”, sottolinea David Vannozzi, Direttore Generale dell’Università Telematica Pegaso e dell’Università Telematica Pegaso International di Malta. “Dare una spinta non vuol dire spendere di più, bensì curare meglio. La digitalizzazione è un driver di recupero di risorse, poiché consente di poter attuare il passaggio dalla medicina basata sui protocolli e dunque sulle procedure, alla medicina basata sulla personalizzazione per il singolo paziente. Proprio per questo l’università Pegaso ha puntato su un grande dottorato in digital transformation”.
5 I PUNTI SUI QUALI SI STA LAVORANDO
“L’innovazione viaggia a una velocità che richiede comportamenti nuovi”, puntualizza Gianni Amunni, Coordinatore Scientifico ISPRO. “Penso a tutto il tema dell’oncologia mutazionale, al TMB (Tumor Mutational Burden) e così via. Dobbiamo quindi, per prima cosa, ragionare anche in termini di investimenti e di finanziamenti che tengano conto di questo. Secondo: bisogna cambiare il sistema di valutazione da spesa in oncologa, dando valore agli esiti, ai guariti, all’allungamento del prelievo fiscale, ai costi cessanti che vediamo oggi in oncologia. Terzo: occorre leggere il cambiamento epidemiologico e costruire un’organizzazione più efficace, che è il tema dell’oncologia territoriale. Quarto: occorre avere un atteggiamento laico nei confronti dell’intelligenza artificiale, perché ci consente di rimodulare gli interventi di sanità pubblica e di avere informazioni riferite su banche dati di real world. Quinto e ultimo tema: le reti non possono rimanere in questo limbo. Devono diventare un LEA organizzativo con organismi di governance sempre più raffinati, fino a pensare a vere e proprie aziende/agenzie per l’oncologia”.