Amianto, l'Inail condannata a risarcire vedova operaio deceduto per esposizione alla fibra killer
L’uomo aveva lavorato come manutentore idraulico per oltre 10 anni all’Ospedale di Rieti. Dal 1979 al 1993 come manutentore idraulico presso l’ospedale di Rieti era stato esposto all'amianto durante le sue attività lavorative. In campo autostradale e ospedaliero, dove l’amianto era utilizzato
(AGR) di Donatella Gimigliano
Il Tribunale di Rieti ha condannato l’INAIL a riconoscere alla sig.ra Monica Diana Darasz, vedova di M. N., operaio di Antrodoco (RI), morto per mesotelioma da amianto, 7 anni dopo la perdita del marito, una somma di circa 200mila euro e una rendita mensile. Un riconoscimento che arriva dopo diversi rigetti dell’INAIL delle domande presentate perché fosse riconosciuta la malattia professionale, nonostante l'uomo deceduto nel 2016, si fosse ammalato di mesotelioma a causa dell’esposizione diretta ad amianto durante la sua vita lavorativa. La vedova, sapendo che il mesotelioma è causato soltanto dall’asbesto (altro modo di chiamare l’amianto), si è rivolta all’Osservatorio Nazionale Amianto e all’avvocato Ezio Bonanni che, dopo questa vittoria, proseguirà ora per ottenere il risarcimento dei danni sia per la vedova che per i figli.
L’INAIL, purtroppo, continua ostinatamente a negare il diritto delle vittime di mesotelioma di poter ottenere il giusto indennizzo e quindi la parola passa alla magistratura, che condanna. Infatti, anche un collega di Nicoletti, Roberto Lucandri, che ha svolto attività con lui e morto della stessa malattia, ha ottenuto il riconoscimento dopo la morte solo in seguito ad azione giudiziaria.
L’ONA è da anni a fianco delle vittime dell’amianto e quelle del dovere con assistenza legale gratuita. L’associazione ha anche creato una app http://app.onanotiziarioamianto.it/ per le segnalazioni e per contribuire alla mappatura dei siti contaminati. Per una consulenza è attivo lo sportello on-line, specifico per il mesotelioma pleurico, attraverso il portale dedicato (https://mesotelioma-pleurico.it/), o il numero verde 800 034 294.