ALLARME PILLOLE PER DIMAGRIRE
26 giugno 2003 11:52
(AGR) ROMA, 23 GIU - Farmacie virtuali - I negozi on line vendono farmaci e prodotti per l'automedicazione reali. Per chi abbia un po' di dimestichezza con la Rete, non è difficile trovare siti che offrono medicinali senza necessità di presentare la ricetta del medico. La vendita on line di medicinali, però, può mettere in serio pericolo la salute di chi si fida dei siti sbagliati. Solitamente infatti, è complicato capire l'origine del sito, le garanzie che offre e il luogo in cui vengono prodotti i farmaci, sempre ammesso che si tratti davvero di farmaci. Alcune sostanze che bloccano la fame (anoressizzanti) possono avere, in alcune persone, effetti indesiderati sui polmoni, provocando il restringimento o l'occlusione dei vasi sanguigni che li alimentano. E' quanto risulta da due ricerche internazionali presentate oggi a Venezia, nel congresso mondiale sull'ipertensione arteriosa polmonare. "Le sostanze anoressizzanti - ha detto il presidente del congresso, Nazzareno Galie', dell'universita' di Bologna - agiscono liberando la serotonina, il neurotrasmettitore che blocca la sensazione di fame. Ma in alcuni casi questa stessa sostanza puo' avere serie ripercussioni sulla circolazione polmonare, provocando la vasocostrizione o l'occlusione dei vasi sanguigni". Questo scatena l'ipertensione arteriosa polmonare, una grave malattia caratterizzata dall'aumento della pressione nella circolazione polmonare che determina un sovraccarico del cuore e che, nel tempo, puo' condurre allo scompenso cardiaco. Difficolta' respiratorie, facile affaticabilita', vertigini, sono i sintomi di questa patologia, che colpisce oltre 200.000 persone in Italia e che colpisce soprattutto le donne (70%). Ad assumere i farmaci anti-fame sono infatti soprattutto giovani donne fra i 30 e i 40 anni, che vedono nelle pillole per dimagrire una scorciatoia per ritrovare la forma perduta alle porte dell'estate. Il legame tra l'uso di pillole anti-fame e l'ipertensione arteriosa polmonare e' dimostrato nelle due ricerche presentate oggi a Venezia, condotte dalle universita' di Bologna e di Parigi-Sud su oltre 2000 pazienti con ipertensione arteriosa polmonare. E' risultato infatti che il 30% dei soggetti colpiti aveva fatto uso di pillole anoressizzanti a base di fenfluramine, amfetamine e fenilpropanolamina. "L'uso di queste sostanze come anoressizzanti e' ormai vietato, tuttavia alcuni effetti possono comparire anche a distanza di cinque anni", ha osservato Galie'. "Adesso - ha aggiunto - si stanno valutando le caratteristiche genetiche che possono rendere alcune persone piu' suscettibili agli effetti negativi degli anoressizzanti". Finora sono stati identificati due geni, chiamati Bmpr2 e Alk1, che controllano la proliferazione cellulare, descritti nelle due ricerche, pubblicate sull'American Journal of Human Genetics e sul New England Journal of Medicine. Entrambi i lavori hanno coinvolto 10 famiglie italiane seguite presso l'universita' di Bologna. L'alterazione dei due geni provoca un aumento della proliferazione cellulare e questa, ha osservato Galie', porta all'occlusione dei vasi polmonari. "La circolazione del sangue trova maggiore resistenza, tanto che il cuore fa fatica a lavorare contro l'aumento di pressione. Il risultato finale - ha osservato - e' che il cuore diviene una vittima secondaria di un problema a livello del circolo polmonare e si scompensa". L'attenzione e' puntata, infine, anche sull'uso della fenilpropanolamina, attualmente utilizzata come farmaco anti-fame solo negli Stati Uniti. "In Italia - ha aggiunto l'esperto - e' invece utilizzata come vasocostrittore nasale in alcuni preparati spray contro il raffreddore. Stiamo valutando se anche questa modalita' di somministrazione puo' presentare rischi"Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti