Sanità, le nuove sfide dell'oncologia
Il prossimo 29 novembre un convegno di studio alla Regione Lazio. Previsti, tra gli altri, gli interventi di Alessio D’Amato (Assessore alla Sanità della Regione Lazio), Walter Ricciardi (Board Cancer Europeo) e Francesco Cognetti (Presidente FOCE)
(AGR) I progressi della scienza stanno fortemente modificando il paradigma della prevenzione oncologica, oltre che della presa in carico e del trattamento precoce del paziente. Per quanto riguarda la prevenzione oncologica primaria e secondaria, il 17 novembre 2020 l’OMS ha lanciato la “Strategia globale per accelerare l’eliminazione del tumore cervicale come problema di salute pubblica” per cancellare definitivamente la malattia entro pochi decenni. Uno dei punti chiave della strategia è rappresentato dagli obiettivi “90-70-90” da raggiungere entro il 2030: 90% delle ragazze vaccinate con tutti i richiami previsti contro l’HPV entro i 15 anni di età; 70% delle donne sottoposte a screening entro i 35 anni e ancora entro i 45 anni di età; 90% delle donne con diagnosi di tumore della cervice sottoposte a trattamento.
Per quanto concerne la presa in carico, l’impiego degli IO nei setting precoci di malattia consente più interventi chirurgici con intento curativo, offrendo l’opportunità di ridurre il burden complessivo della patologia eliminando procedure e trattamenti futuri laddove il paziente risultasse guarito. Una presa in carico precoce permette al paziente di vivere più a lungo impedendo alla malattia di progredire verso forme più avanzate a prognosi peggiore. L’opportunità di evitare trattamenti successivi si traduce in benefici clinici ed economici per il sistema Paese.