Regione Lazio, nuovi posti letto nei Pronto Soccorso
La Regione contrattualizzerà con le strutture sanitarie private accreditate oltre 350 posti letto, dando una risposta immediata (dal 10 maggio) a una richiesta di oltre 730, per un costo di circa 22 milioni e 900mila euro. Rocca: “Una prima risposta per lo sblocco di una situazione disastrosa”
(AGR) Approvato ieri un pacchetto di delibere nell’ambito del “Progetto sperimentale gestione sovraffollamento dei pronto soccorso”. La Giunta regionale del Lazio ha approvato un pacchetto di delibere nell’ambito del “Progetto sperimentale gestione sovraffollamento dei pronto soccorso” per rendere disponibili nuovi posti letto, articolati per diverse tipologie assistenziali, così da sgonfiare i reparti di medicina e chirurgia e creare spazi per i pazienti in emergenza. Una soluzione emersa a seguito di un confronto con i direttori sanitari e dei pronto soccorso. La Regione contrattualizzerà con le strutture sanitarie private accreditate oltre 350 posti letto, dando una risposta concreta e immediata (operativa dal 10 maggio) a una richiesta di oltre 730, per un costo di circa 22 milioni e 900mila euro.
Oltre a questo investimento immediato e straordinario, la Giunta è già al lavoro anche su una linea d’azione strutturale che si svilupperà, tuttavia, in tempi rapidi.
Dall’8 maggio partirà anche la Centrale operativa, che avrà sotto controllo in maniera organica tutta la situazione dei posti letto nel Lazio
“Sono lieto di questa prima importante risposta concreta verso lo sblocco di una situazione, quella del sovraffollamento dei pronto soccorso, lesiva della dignità e della salute dei nostri cittadini, ma anche del personale sanitario costretto a operare in condizioni a dir poco disastrose, ha commentato Francesco Rocca, Presidente della Regione Lazio. Questo investimento servirà a strappare l'infame maglia nera dei tempi di attesa nei nostri ospedali. Si tratta di una prima misura indispensabile, necessaria e in grado di decongestionare in maniera significativa la situazione. Come promesso, abbiamo fornito una risposta concreta che rappresenta soltanto il primo step di una riorganizzazione generale della sanità laziale.”
foto archivio AGR