Ostia, Assotutela: difficoltà per i vaccini degli ultra 80enni
Particolarmente svantaggiati i cittadini della Asl Roma 3 residenti a Ostia, che al momento possono ricevere il vaccino solo recandosi a diversi chilometri di distanza, a Casal Bernocchi, difficile da raggiungere. Perchè tale servizio non attivato al Grassi?
(AGR) “Vaccinazioni agli ultra 80enni, nonostante i comunicati rassicuranti della Regione Lazio, non possiamo non nutrire qualche preoccupazione sulla tempestività della somministrazione. Troppi elementi ci fanno ritenere che, nonostante i 200mila e passa prenotati, tutto slitterà a data da destinarsi”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “si dovrà compiere un grande sforzo per la somministrazione ai 389mila candidati all’antidoto ancora in attesa, al momento sono circa 18 mila gli anziani già vaccinati, un numero esiguo come esigua è la quantità di persone convocate per lunedì 15, primo giorno di quella che si annunciava come una massiccia operazione ma è la montagna che ha partorito il topolino. Per la giornata di esordio sono previste 3.600 immunizzazioni, una goccia nel mare – incalza il presidente - e la ‘macchina’ a Roma non è ancora rodata al cento per cento perché delle 35 postazioni vaccinali 13 sono ancora in fase di allestimento, mancano i vaccinatori e le dosi arrivano al rallentatore.
Particolarmente svantaggiati i cittadini della Asl Roma 3 residenti a Ostia, che al momento possono ricevere il vaccino soltanto recandosi a diversi chilometri di distanza, a Casal Bernocchi, luogo difficile da raggiungere per chi deve servirsi del treno della Roma-Lido più un autobus ultra periferico con frequenza piuttosto rara”. Maritato si rivolge direttamente alla direzione della Asl e si domanda come mai non sia stato attivato tale servizio presso l’ospedale Grassi, alla casa della Salute del Sant’Agostino o al Centro paraplegici. “Dalla Asl nessuna risposta, per un problema che poteva essere risolto in modo ovvio. Nel caso di Ostia – chiosa Maritato – si configura un ostacolo alla tutela del diritto alla Salute”.