Marina bis, amianto killer, la Cassazione conferma condanna ammiraglio per decesso di un marinaio
Ezio Bonanni (Presidente ONA): risultato importante perché è stato confermato l'impianto accusatorio della sentenza relativo all’uso dell'amianto senza prevenzione e protezione. Un punto fermo che permette di dare speranza di giustizia a quanti nelle F. A. sono stati esposti ad amianto
(AGR) di Donatella Gimigliano
La Corte di Cassazione, IV sezione penale, ha rigettato il ricorso di A.D.D. e del responsabile civile Ministero della Difesa in relazione al decesso del marinaio G.D.M., deceduto nel giugno del 2006 per tumore al polmone causato dall’esposizione all’amianto, condanna in sede penale definitiva che conferma così l'impianto accusatorio della Corte di Appello di Venezia. D. D., era accusato di avere esposto i militari a polveri e fibre di amianto, nelle basi a terra e nelle unità navali della Marina Militare Italiana, senza le dovute precauzioni e dispositivi di protezione.
In questo procedimento penale, nel corso degli anni, molti degli imputati sono deceduti, e in molti casi si è giunti alla prescrizione. “E’ un risultato molto importante perché è confermato l'impianto accusatorio della sentenza relativo all’uso dell'amianto senza prevenzione e protezione” - dichiara Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto che sottolinea - «è un punto fermo che permette di dare speranza di giustizia a tutti coloro che nelle Forze Armate sono stati esposti ad amianto, si sono ammalati, o sono deceduti”.
L'ONA ha costituito uno speciale dipartimento di tutela delle vittime dell'amianto in Marina Militare. Tutti coloro che a causa dei comportamenti degli alti ufficiali della Marina Militare, responsabili della sicurezza, hanno contratto malattie da amianto e altri cancerogeni, possono rivolgersi all'ONA attraverso il numero verde 800 034 294, e inoltrando una email, attraverso il sito istituzionale: https://www.osservatorioamianto.it/marina-militare-assistenza-tutela-legale/