Fiumicino, positivi al covid oltre 600, per fare un tampone anche otto ore di fila
Il sindaco Montino: bisogna porsi il problema di aprire più presidi nelle varie località del territorio, a parte i grandi hub già attivi. È evidente che quelli esistenti al momento non riescono a dare una risposta rapida alle esigenze della popolazione. La Lega: situazione indecorosa
(AGR) “Salgono a 602 i positivi nel Comune di Fiumicino. Di questi 307 sono donne, 295 uomini, con età media di 34 anni. Secondo i dati della Asl Rm3 i casi si concentrano per il 66% a Fiumicino e Isola sacra, seguite da Focene (8%), Aranova (7%), Parco Leonardo, Fregene e Passoscuro (tutte al 5%)”. esordisce il sindaco di Fiumicino Esterino Montino. “La situazione continua a preoccupare – commenta – per l’aumentare di contagi, di persone in quarantena o che necessitano di tamponi. Se vogliamo che ci sia una risposta adeguata alla situazione che stiamo vivendo di aumento sconsiderato dei contagi da coronavirus, tutti si devono porre il problema di aprire più presidi nelle varie località del territorio, a parte i grandi hub già attivi. È evidente che quelli esistenti al momento non riescono a dare una risposta rapida alle esigenze della popolazione”
“Sette o peggio otto ore in fila per eseguire un tampone molecolare. È assolutamente necessario potenziare gli hub di Fiumicino. Siamo al collasso. - la denuncia dei consiglieri comunali della Lega Fiumicino, Vincenzo D’Intino e Federica Poggio. Il coordinatore della Lega-Fiumicino, Giuseppe Picciano - Una situazione indecorosa per un paese civile, pure in un momento di assoluta emergenza come questa. Chiedo al sindaco Montino un intervento forte nei confronti della Regione Lazio totalmente inerme. Non si può continuare così, soprattutto oggi con i casi in costante aumento. Bisogna ripensare anche le modalità, capire se ci sia la possibilità, solo per i residenti, di poter svolgere i tamponi molecolari in convenzione con centri privati accreditati, con le farmacie. Ma anzitutto è fondamentale incrementare gli hub e aprirne altri. Dare una mano al personale costantemente sotto pressione e senza aiuti. La Pisana deve intervenire. Il servizio notturno è solo un palliativo. Gli appuntamenti continuano a essere a 10 o 15 giorni e non risolvono le file chilometriche. Siamo stufi di ascoltare ogni giorno l’autoincensazione del presidente Zingaretti e dell’assessore D’Amato che parlano di modello Lazio. Parole che, dispiace dirlo, non corrispondono alla verità. Ora, in un momento cruciale della lotta al Covid, servono segnali concreti. Alle pacche sulle spalle penseremo una volta superata la pandemia”.