Dormire poco e male: la colpa è (anche) dei denti
World Sleep Day (17 marzo): Straumann Group e la dottoressa Paini svelano il ruolo da sentinella del dentista per la diagnosi e cura dei disturbi del sonno, di cui soffrono 7,5 milioni di italiani
Dr.ssa Laura Paini
(AGR) Domire 8 ore a notte è un’abitudine che incide positivamente sulla salute: molti, però, lottano con difficoltà di addormentamento e risvegli notturni e precoci. Non tutti sanno che, a volte, la qualità del sonno può essere legata alla salute orale: in Italia sono 7,5 milioni le persone che soffrono di dental sleep disorders[1], disturbi del sonno che si originano dalla bocca e risultano fatidiosi e invalidanti. In occasione della Giornata mondiale del sonno (17 marzo), Straumann Group - leader globale in implantologia e nelle soluzioni ortodontiche che ripristinano il sorriso e la fiducia - e la dottoressa Laura Paini, medico chirurgo specialista in odontostomatologia e ortognatodonzia, hanno messo in luce questa problematica spesso sottovalutata.
CONDIZIONI, SINTOMI E IMPATTO SULLA SALUTE
Un ulteriore sintomo è il bruxismo notturno, che consiste nel digrignamento involontario dei denti e può portare alla loro scheggiatura e frattura, con danni perfino dal punto di vista articolare. Anche la macroglossia, ovvero l'ingrossamento eccessivo della lingua, fa la sua parte nel disturbare i nostri momenti di riposo: una lingua voluminosa, infatti, può ostruire le vie aeree e interrompere il sonno.
Ci sono alcuni sintomi, infine, che possono essere indicatori di una qualità del sonno non ottimale derivata da problemi alla bocca, come ipersalivazione e xerostomia, ovvero secchezza del cavo orale.
IL RUOLO DI RESPIRAZIONE E POSIZIONE PER DORMIRE
Un filo rosso che collega queste condizioni è la respirazione orale. La conferma arriva da uno studio effettuato su bambini dai 6 ai 9 anni: il 59% dei piccoli pazienti tende a respirare a bocca aperta e, tra questi, è stata constatata un’alta percentuale di malocclusioni, carie, bruxismo e apnee notturne ostruttive[4]. Respirare a bocca aperta e non con il naso, infatti, può portare diversi effetti negativi: “Ad esempio, un abbassamento del PH, che genera una maggiore incidenza di carie”, conferma la dottoressa Paini. Tutte le persone che soffrono di disturbi del sonno e bruxismo dovrebbero evitare di dormire in posizione supina: “Dormendo in questa posizione si potrebbe verificare una caduta all’indietro dei tessuti molli, con l’ostruzione delle vie aeree, intaccando il riposo – rivela la dottoressa Paini – Questo è un accorgimento che dovrebbero considerare anche le persone che russano, perchè il russamento porta ad una vibrazione dei tessuti molli. È importante, quindi, imparare a dormire sul fianco per avere una respirazione migliore”.
ARMI CONTRO I DENTAL SLEEP DISORDERS
Gestire e combattere i dental sleep disorders è possibile. “Nel caso delle apnee ostruttive, ad esempio, considerando che l’aria non passa e il sangue non si ossigena, è bene riportare ossigeno in circolo attraverso un ampliamento delle vie aeree – spiega la dottoressa Paini – Per farlo, esistono diverse armi a disposizione dei professionisti del dentale, come dispositivi terapeutici che possono lavorare sull’avanzamento mandibolare, bite e allineatori trasparenti che lavorano sulla funzione dei denti riposizionandoli nel modo corretto.L’ultima strada è quella di intervenire chirurgicamente sui tessuti molli, modificando la conformazione del palato o della lingua”.
PREVENZIONE E CONSIGLI
Come per molte altre sfere della salute, la prevenzione ha un ruolo fondamentale per evitare lo sviluppo dei disturbi del sonno. “Sarebbe bene lavorare molto sui bambini, così da evitare che sviluppino una problematica respiratoria e, a lungo termine, disturbi del sonno - consiglia la dottoressa Paini - Con loro è possibile intervenire sulla crescita delle ossa mascellari, laddove necessario, mentre negli adulti si interviene da un punto di vista terapeutico, non preventivo. Per questo motivo è importante che l’odontoiatra legga i segnali giusti nei piccoli pazienti”. Fondamentale, quindi, l’intervento dei professionisti: se un bambino dorme con la bocca aperta, una visita dall’ortodontista (ma non solo) potrebbe essere la soluzione; gli adulti, invece, dovrebbero stare attenti ad alcuni segnali come russamento, abrasioni dentarie, risvegli ripetuti e con contrazioni facciali e momenti di grande stress, riportandoli allo specialista di fiducia.
GUIDA DEI PROFESSIONISTI A CUI RIVOLGERSI
I dental sleep disorders, dunque, riguardano diverse aree della salute e, in quanto tali, hanno bisogno di essere messe all’attenzione dei professionisti giusti. Secondo la dottoressa Paini, gli specialisti da contattare in caso di sintomatologie e condizioni simili e che dovrebbero lavorare con un approccio multidisciplinare, sono:
· Il neurologo e i centri del sonno per una prima verifica su un’eventuale cattiva qualità del sonno;
· L’otorinolaringoiatra che interviene specialmente nella diagnosi e cura delle apnee ostruttive del sonno;
· L’odontoiatra, che si occupa di prevenire, diagnosticare e curare le patologie che colpiscono il cavo orale e che può riscontrare i primi segnali durante le visite con i pazienti;
· L’ortodontista, che si occupa nello specifico di malocclusioni (tra i primi segnali dei dental sleep disorders) e può intervenire con presidi terapeutici idonei a risolvere il problema.
[1] Faber J. et alt., Obstructive sleep apnea in adults, Dental Press Journal of Orthodontics, 2019.
[2] Dati da Associazione italiana per la medicina del sonno (AIMS).
[3] Kondo Katsunori, Progress in Aging Epidemiology in Japan: The JAGES Project, J Epidemiol, 2016.
[4] Castilho R. et alt., The interface between dentistry and respiratory sleep disorders in children, Sleep Science, 2020.