Chirurgia fetale, pediatrica e neonatale, nuova strumentazione per operare nell'utero materno
La Fondazione De Marchi avvia un importante progetto per sostenere la chirurgia fetale, pediatrica e neonatale che prevede l’impiego di una innovativa strumentazione chirurgica e lo sviluppo di un percorso in collaborazione con il Politecnico di Milano per operare bambini con gravi malformazioni
(AGR) Un sofisticato strumento chirurgico per operare nascituri affetti da gravi malformazioni congenite direttamente nell’utero. È il nuovo dispositivo, già a disposizione delle Strutture di Chirurgia Pediatrica e di Diagnosi Prenatale e Chirurgia Fetale del Policlinico di Milano, donato dalla Fondazione De Marchi onlus, che parallelamente sta sviluppando in collaborazione con il Politecnico di Milano un percorso di realtà aumentata finalizzato a migliorare il benessere dei bambini costretti a stare in ospedale.
Il macchinario, una colonna laparoscopica Stryker, consentirà di effettuare al meglio interventi di chirurgia fetale molto complessi come quelli legati alla spina bifida e alle patologie polmonari e potenzierà l’offerta del Policlinico di Milano che, essendo uno dei centri nazionali con la più alta casistica, accoglie partorienti provenienti da ogni parte d’Italia.
Oltre a fornire nuove strumentazioni all’avanguardia, la Fondazione De Marchi sta sviluppando un progetto che prevede interventi di umanizzazione per migliorare l’assistenza dei piccoli trattati presso il reparto, in collaborazione con il laboratorio i3lab – Innovative Interactive Intefaces laboratory – del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bio-Ingegneria del Politecnico di Milano.
Il laboratorio, guidato dalla professoressa Franca Garzotto, è specializzato nella progettazione e sviluppo di tecnologie interattive innovative per aiutare e promuovere il benessere intellettuale, sociale ed emotivo delle persone, soprattutto bambini. In particolare, verrà realizzato un percorso di realtà aumentata dedicato ai piccoli pazienti per sostenerli sia nella fase di trasporto verso la sala operatoria, sia nelle aree antistanti alla sala, dove il piccolo viene preparato alle successive procedure anestesiologiche e chirurgiche. Con questo percorso si vuole rendere sempre più a misura di bambino un momento che può rappresentare una situazione di disagio e paura sia per i piccoli pazienti sia per i genitori.
Per trasformare questa situazione difficile in un momento di svago e gioco, verranno create attività interattive di gioco e storytelling supportate dalla tecnologia. Le applicazioni, create dal team del Politecnico, saranno disponibili su tablet e smartphone ed utilizzeranno le tecnologie della “Realtà Aumentata” (che permette di sovrapporre elementi visivi digitali alla visione della realtà circostante) ed “Agenti Conversazionali” (personaggi virtuali in grado di dialogare con i bimbi in linguaggio naturale).
«Creare tecnologia per migliorare la vita delle persone più fragili, soprattutto i bambini, è la nostra missione. E l’unica strada possibile per portarla a termini è un lavoro intensamente multidisciplinare che coinvolge tecnici, terapisti, educatori, familiari e i bambini stessi, mettendo i loro bisogni al centro di tutto», commenta la professoressa Franca Garzotto.
Per contribuire a offrire cure sempre all’avanguardia e migliorare il benessere dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, Fondazione De Marchi – da quaranta anni attiva per migliorare le condizioni di vita dei bambini malati e delle persone che li circondano – ha lanciato una campagna sms solidale: per donare basta inviare un sms o fare una chiamata da rete fissa al numero 45581 entro il 22 novembre.
«Il progetto rientra nel quadro complessivo delle attività del progetto "UN OSPEDALE MICA MALE" che ha come obiettivo il contenimento del dolore, della paura e dello stress in tutti i bambini in cura al Policlinico di Milano», spiega il direttore esecutivo della Fondazione De Marchi Francesco Iandola. «Negli ultimi anni, grazie alle donazioni ricevute, abbiamo sostenuto centinaia di piccoli pazienti, migliorando gli ambienti di cura attraverso la fornitura di attrezzature scientifiche e il rinnovamento degli spazi; promuovendo iniziative di arteterapia e sostegno psicologico; organizzando vacanze “assistite” per garantire momenti di svago sicuro ai bambini affetti da patologie croniche e fornendo aiuti economici concreti alle famiglie colpite dalla malattia».