Amianto nelle Industrie Meccaniche Siciliane: il 28 aprile udienza in Cassazione per il prepensionamento di alcuni operai
Intanto la barba che il metalmeccanico siciliano Calogero Vicario ha lasciato incolta per protesta da oltre 1000 giorni ha raggiunto i 25 centimetri. Vicario aveva ottenuto insieme ad altri 9 colleghi, i benefici amianto e quindi il prepensionamento. Diritti negati in Appello.
Calogero Vicario e la sua protesta silenziosa
(AGR) di Donatella Gimigliano
Iniziato il conto alla rovescia per l’udienza in Cassazione della vicenda relativa all’ex metalmeccanico siciliano Calogero Vicario che, ironia della sorte, cadrà proprio il 28 aprile, data della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto.
Vicario, che per protesta da più di 1000 giorni non taglia i capelli e la barba, che ha raggiunto i 25 cm di lunghezza, aveva ottenuto, insieme ad altri 9 colleghi, i benefici amianto e quindi il prepensionamento. Diritti negati in Appello. Ora la loro battaglia è in mano ai giudici ermellini che decideranno sulle loro vite. “Quel giorno voglio esserci fisicamente. Mi andrò a sedere davanti la Cassazione. Voglio portare ancora una volta la mia testimonianza e lo farò insieme a mia figlia. Non ci aspettiamo nulla di particolare, anche perché moralmente mi sento di avere già vinto” – dichiara l’ex operaio, che sottolinea – “siamo riusciti, anche grazie all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, e all’onorevole Pippo Gianni, ex sindaco di Priolo Gargallo, a scoperchiare il vaso di Pandora. Nessuno prima del 2009 in Sicilia parlava di amianto. Ora ci affidiamo alla Suprema Corte, per capire se è giusto che per un cavillo dobbiamo essere trattati come delinquenti, perché è di questo che si tratta. L’INPS ci ha anche chiesto indietro il denaro che ci ha concesso dopo la sentenza di primo grado, che avevamo vinto. Negli anni abbiamo ammortizzato la spesa, ma abbiamo pagato sulla nostra pelle questa ingiustizia. E con noi le nostre famiglie. Mi è costata anche la protesta che si è concretizzata con il mancato taglio di barba e capelli. È stato difficile, anche a livello psicologico. Eppure ho sempre pensato di essere nel giusto e che non dovevo assolutamente mollare”.
Le patologie asbesto correlate sono gravissime e possono manifestarsi anche 30 o 40 anni dopo l’esposizione. Per questo l’Ona continua a lottare per i diritti delle vittime e delle loro famiglie e per aggiornare la mappatura, anche attraverso l’app http://app.onanotiziarioamianto.it Si può richiedere assistenza al link https://www.osservatorioamianto.it/assistenza-legale/ o al numero verde gratuito 800 034 294.