Roma, arrestato 38enne per violenza sessuale, la vittima con il "signal for help" allerta i Carabinieri e scattano le manette
La donna nell’incontrare una pattuglia di militari ha attirato con lo sguardo la loro attenzione, portando la mano libera dietro la schiena per fare il gesto convenzionale antiviolenza "Signal for help" che è stato subito riconosciuto dai militari che sono intervenuti e bloccato l'uomo
(AGR) I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, un cittadino tunisino di 38 anni perché gravemente indiziato del reato di violenza sessuale ai danni di una donna italiana 39enne.
I Carabinieri sono intervenuti dopo aver notato camminare sul marciapiede di via Einaudi la strana coppia per cui l’uomo teneva stretta per mano la donna che, nell’incontrare la pattuglia di militari ha attirato con lo sguardo la loro attenzione, portando la mano libera dietro la schiena per fare il gesto convenzionale antiviolenza "Signal for help" che è stato subito riconosciuto dai militari. Il segnale viene eseguito tenendo una mano sollevata con il pollice nascosto nel palmo, quindi piegando le altre quattro dita verso il basso, intrappolando simbolicamente il pollice con il resto delle dita, con un singolo movimento continuo della mano.
Durante le successive operazioni di perquisizione, il 38enne è stato trovato in possesso di un coltello da cucina e 1,45 g di hashish che i Carabinieri hanno sequestrato.
I fatti sono avvenuti la sera del 2 novembre, nell’area circostante la Stazione ferroviaria di Roma Termini.
Grazie ai gravi elementi indiziari raccolti a carico dell’uomo, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, di iniziativa, che il Tribunale di Roma ha convalidato, disponendo per lui la custodia cautelare in carcere.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari per cui l’indagato deve considerarsi innocente fino ad eventuale sentenza definitiva.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.