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Italexit per l'Italia, le dimissioni di Gian Luigi Paragone da segretario nazionale del partito

Paragone nella lettera di dimissioni ha anche specificato che il partito non potrà più avvalersi del suo nome e cognome per le proprie attività ."E' giusto che altre persone si carichino l’impegno di elaborare nuove tesi politiche. Energie nuove per sfide da rilanciare a tempo pieno".

printDi :: 29 dicembre 2023 14:43
Gian Luigi Paragone

Gian Luigi Paragone

(AGR) "Carissimi elettori, tesserati e simpatizzanti di Italexit Per l’Italia, la mia segreteria termina qui. Ho rassegnato le mie dimissioni irrevocabili". Inizia così la lettera che Gianluigi Paragone ha scritto e pubblicato sul sito del partito per annunciare le sue dimissioni irrevocabili dalla carica di segretario di Italexit per l'Italia. Paragone ha anche specificato che il partito non potrà più avvalersi del suo nome e cognome per le proprie attività e nelle rilevazioni sondaggistiche.

"Non c’è una sola ragione che può motivare una scelta così radicale", ha spiegato l'ex segretario. "Ci si arriva perché il tempo fa maturare alcune idee e alcuni pensieri. Intanto avevo sempre detto che non sarei rimasto segretario a lungo: è giusto che altre persone si carichino l’impegno di elaborare, con rinnovato entusiasmo, tesi politiche. Penso che sia arrivato questo tempo: energie nuove per sfide da rilanciare a tempo pieno".

 
L'ex segretario di ItalExit per l'Italia ha poi ringraziato tutti i suoi collaboratori e chi, con critiche costruttive, ha contribuito alla proposta politica del partito. Ha sottolineato come, secondo la sua visione, la mancata ratifica del Mes da parte dell'attuale maggioranza abbia "ridotto lo spazio politico", anche se "la radicalità della nostra proposta va ben oltre il Mes. Ma l’essersi posizionati con fermezza su quel fronte consente all’attuale maggioranza (specie a Fratelli d’Italia e Lega) di godere di un bonus di fiducia e soprattutto di una posizione politica di negoziazione che renderà la vita difficile a chi si è arreso da tempo alle logiche di Bruxelles".

"Io la penso così e siccome non è mia intenzione convincere tutti della mia lettura dei fatti è giusto che io non impegni il partito e rassegni le dimissioni", ha proseguito Paragone. "Continuerò a elaborare il mio pensiero nelle vesti che mi sono più proprie, ossia quelle giornalistiche e di saggista. Avendo accresciuto il mio impegno professionale (com’era normale che fosse non volendo campare di politica), non intendo generare confusione nell’elettore, nel telespettatore e nel lettore laddove guardandomi o leggendomi possa pensare: parla il politico o il giornalista?".

"Ecco, anche nel massimo rispetto altrui, è giusto che io sciolga totalmente il mio rapporto con il partito. Che da questo momento in avanti non potrà più avvalersi del mio nome e del mio cognome per le proprie attività: questione di correttezza. Pertanto ho dato mandato affinché sul sito scompaiano i miei riferimenti personali così da non generare confusione; chiederò inoltre alle società di sondaggio di eliminare il mio cognome dal nome del partito".

"Sono stati anni di intense battaglie, che rifarei tutte", ha concluso Paragone. "Per questo le tengo nella mia memoria e nel mio cuore. Grazie a tutti coloro che ci hanno dato fiducia e sostegno.
A tutti auguro buona strada".

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