Haiti: Un’isola fragile, soprattutto per le donne
Le donne sono le vittime indirette, nei paesi in conflitto, di cui non si parla quasi mai
donne vittime indirette, nei paesi in conflitto
(AGR) “Le donne sono le vittime indirette, nei paesi in conflitto, di cui non si parla quasi mai. Ci si concentra sui feriti dei bombardamenti e da armi da fuoco ma non sulle vittime invisibili, donne e bambini che in paesi come Haiti, dove non c’è una guerra ma un’altissima violenza urbana, non hanno accesso al sistema sanitario.
Ad Haiti la mortalità materna è di 527 donne decedute ogni 100.000 bambini nati vivi (in Italia questa percentuale è 2 su 100.000), il tasso più alto di tutta l’area caraibica e dell’America Centrale e del Sud, più alto anche rispetto alla media dei paesi africani. La crisi economica e politica del paese ha completamente smantellato il sistema sanitario, che non riceve fondi. Le donne che vanno in ospedale per partorire non trovano farmaci, personale specializzato o devono pagare. Donne e bambini sono vittime indirette della violenza urbana che imperversa a Port-au-Prince, capitale del paese, perché quando ci sono sparatorie in strada le donne hanno paura di recarsi in ospedale e partoriscono, e spesso muoiono, tra le mura domestiche.
Ricordo una notte in cui ero di guardia, sono stata costretta a trasferire una donna in ambulanza in questo ospedale. Dopo due ore di macchina, l’ospedale ha rifiutato di prendersi cura di questa donna perché non c’era elettricità. L’abbiamo portata in una struttura privata, ma il ginecologo era a casa. La donna ha partorito nella nostra ambulanza nel parcheggio del secondo ospedale, ma purtroppo il bambino è nato morto perché l’attesa era stata troppo lunga. Per fortuna siamo riusciti a salvare la donna”.
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Dr.ssa Claudia Lodesani, presidente MSF