Roma, la Colonna Traiana e la colonna di Marco Aurelio devono essere protette con una teca
Il destino della Colonna Traiana e della Colonna di Marco Aurelio appaiono segnati ad una sostanziosa dispersione del bassorilievo. Le alterazioni ed i processi decoesivi delle superfici, non arrestabili da strumenti di restauro conservativo e dai cicli delle manutenzioni, sono in costante attività.
(AGR) La presentazione del prezioso volume Lectures on Trajan’s Column de l'Erma di Breishneider sulla Colonna di Traiano, a cura di Cinzia Conti, avvenuta ieri presso la sede nazionale di Italia Nostra, offre l'opportunità di conoscere gli esiti delle indagini e dei restauri avvenuti in circa trenta anni di attività
Il volume - composto da molti interventi sullo stato dell'arte e sulle sculture - avanza inoltre l'opportunità, suffragata dal prof. Andrea Bruno del politecnico di Torino, di pensare a strutturare protezioni funzionali anche alla visita ravvicinata della superficie: così come fu possibile fare per i visitatori dei cantieri conclusi a metà degli anni Novanta.
Per questo, in occasione del Natale di Roma 2023, Italia Nostra Roma avanza l’ipotesi di proteggere le due colonne con delle teche appositamente ideate con un concorso internazionale per sollecitare le migliori soluzioni e tecniche oggi disponibili, che risolvano le criticità già sollevare a suo tempo, quando si è iniziato a rilevare il degrado delle due colonne. La soluzione, ancorché necessaria, ci metterà nella straordinaria possibilità di fruire del bassorilievo come, in 1.893 anni di storia della cultura, pochi hanno avuto modo di godere.