Roma, sciopero di protesta per dire no ai licenziamenti in due agenzie di viaggio
Jbt Italy e Kuoni Travel Service hanno dichiarato 31 esuberi su 127 lavoratori sul territorio: decisione miope e inaccettabile, non si può scaricare sui dipendenti il prezzo di una situazione critica. Le aziende possono fare ricorso agli ammortizzatori sociali per affrontare eventuali criticità.
(AGR) “Le aziende utilizzino gli ammortizzatori sociali per salvaguardare l’occupazione. Jbt Italy e Kuoni Travel Service hanno dichiarato 31 esuberi su 127 lavoratori sul territorio: decisione miope e inaccettabile, non si può scaricare sui dipendenti il prezzo di una situazione critica” “Questa mattina siamo in protesta a viale di Castro Pretorio, a Roma, di fronte alle sedi delle agenzie di viaggi Jbt Italy e Kuoni Travel Service, per protestare contro la decisione di avviare una procedura di licenziamento collettivo riguardante 31 dipendenti su un totale di 127 sul territorio. Lasciare senza un’occupazione una persona su quattro, non facendo nemmeno ricorso agli ammortizzatori sociali per affrontare le criticità, è una decisione miope e inaccettabile: abbiamo proclamato, per oggi, anche lo sciopero dei lavoratori per l’intero turno di lavoro”.
È quanto si legge in una nota della Filcams-Cgil Roma e Lazio e della Fisascat-Cisl Roma Capitale e Rieti, in cui si aggiunge che “domani si terrà in Regione Lazio un incontro con le agenzie di viaggio, nel corso della quale ci aspettiamo un passo indietro su una soluzione così drastica".
“In ultimo, ma non in ultimo – si conclude nella nota – gli importanti segnali di ripresa dei flussi turistici, seppur condizionati dal perdurare della pandemia, e gli enormi sacrifici già sostenuti dai lavoratori negli ultimi due anni in termini di riduzione di salario, tesi a contribuire alla continuità dell’impresa sul mercato, impongono la ripresa di un confronto responsabile, improntato a superare l’attuale situazione di difficoltà senza ricorrere a soluzioni unilaterali e drammatiche per i lavoratori, quali i licenziamenti coatti. Faremo tutto il possibile affinché non siano oltre trenta famiglie a pagare il prezzo dell’attuale situazione”.
foto pixabay archivio AGR