Rifiuti Covid-19, i lavoratori ecologici dell'appalto AMA sarebbero a rischio?
Maricetta Tirrito, presidente del Laboratorio Una Donna: qualche mese fa li chiamavano eroi, insieme a medici, infermieri e a chi lavorava per non far mancare il cibo. Oggi, dopo averli mandati in prima linea, si penserebbe di non rinnovare l'appalto
(AGR) “Oltre 200 lavoratori collegati all'appalto Ama per la raccolta porta a porta delle utenze non domestiche sarebbero a rischio licenziamento. Sarebbe una follia, per cui l'azienda capitolina penserebbe di tagliare le proprie risorse nel momento in cui c'è più bisogno, sacrificando sull'altare del profitto i lavoratori in prima linea per la raccolta anche dei rifiuti di famiglie in quarantena da covid. Qualche mese fa li chiamavano eroi, insieme a medici, infermieri e a chi lavorava per non far mancare il cibo. Oggi, dopo averli messi a rischio in prima linea, si pensa a gettarli via, proprio come fossero rifiuti .
A parlare e Maricetta Tirrito, presidente del Laboratorio Una Donna. “Non dimentichiamo, - prosegue Tirrito - che con la Pandemia tuttora in corso, gli operatori Ama risultano tra le categorie più a rischio perché particolarmente esposti al contagio. Chi è sottoposto all’isolamento in casa, infatti, riceve dall’Asl attraverso il Comune, precise indicazioni su come smaltire i rifiuti Covid, che poi vengono raccolti dall’Ama stessa. Nonostante ciò, gli operatori non sono né tutelati, né adeguatamente retribuiti. Le scelte della Raggi stanno portando onesti lavoratori ad un livello di esasperazione tale, da voler tornare in piazza per protestare, in un momento drammatico, aggravato dalla crisi di Governo”.