Ostia, una sanità senza progetto

Questo, riteniamo, ha finito per indebolire la stessa Azione Sindacale che, allontanandosi di fatto dalle istanze, dai bisogni, dalle condizioni reali di vita e di lavoro, ha acuito e approfondito, quel solco, quella lontananza che ha determinato e sta determinando un distacco, una disaffezione, una passività e un individualismo in coloro che si dovrebbe e si vorrebbe rappresentare, ossia: le Lavoratrici e i Lavoratori. Ora si scopre nuovamente “l’urgenza” e l’ennesima “emergenza”, anche a seguito dell’applicazione della L. 161/2014 sull’orario di lavoro che, sembra, sia stata “scoperta” quasi improvvisamente, peraltro, solo dopo la condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea con la minaccia di sanzioni e pesanti penalizzazioni economiche, in merito alla sua mancata applicazione (25 novembre 2015). In realtà su tale problematica hanno inciso e incidono pesantemente le politiche economico/finanziarie dei vari Governi di Centro destra e di Centro sinistra attraverso le Leggi di Stabilità, i Piani di Rientro, il Blocco del Turnover, ecc..
Tale situazione è però anche il prodotto e la conseguenza dell’assenza di una reale programmazione e di scelte dettate dal pressappochismo. Infatti, in questi anni, mentre da una parte si denunciava la carenza del personale, dall’altra venivano annunciati e attivati, presso l’Ospedale G.B. Grassi, il Reparto di Sub – Intensiva (ora accorpato alla Rianimazione)con personale assunto a tempo determinato in occasione dell’influenza H1N1, “l’apertura” di “Presidi di MedicinaScolastica” e persino un fantomatico "Pronto Soccorso Scolastico" senza dimenticare che, recentemente, presso il Territorio sono stati “attivati” Servizi (v. abbattimento Liste di attesa, Ambulatorio Cure Primarie) aperti i giorni festivi attraverso lo strumento delle prestazioni aggiuntive e Presidi come la cosiddetta “Casa della Salute” rimasti,insieme al Presidio di Via Paolini, vere e proprie “scatole vuote”.