Ostia, la Cgil denuncia il "lavoro nero" negli stabilimenti

I dati occupazionali sul mare di Roma relativi alla stagione balneare del 2017 sono impressionanti. Emerge infatti in tutta la sua evidenza la distorsione fra dato ufficiale, dichiarato, e dato reale, determinato dalla vastità delle attività interessate. I dati forniti alla Cgil di Roma e Lazio dal III Dipartimento Lavoro e Formazione della Città Metropolitana di Roma disegnano un quadro di violazione dei diritti impressionante. Nel periodo Giugno/Settembre 2017 sono stati attivati 512 contratti di cui 134 a intermittenza. 378 lavoratori per 71 concessioni demaniali marittime, tolti coloro che "godono" (si fa per dire) di un contratto intermittente, significa 5 lavoratori in regola per ogni stabilimento balneare. Praticamente un insulto. Lo sfruttamento del lavoro nero, con annessa evasione fiscale e contributiva, è l'altro tipo di "abuso" che si perpetra annualmente e silenziosamente sul mare di Roma ai danni dei più deboli. E' inaccettabile – continua Possanzini - che, sotto il ricatto del "dare lavoro", si permetta ai concessionari degli stabilimenti di maturare guadagni frodando lo Stato e sfruttando le persone privandole di qualsiasi diritto. A quei Concessionari che gestiscono in questo modo il demanio marittimo andrebbe tolta la immediatamente la concessione”