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L’aeroporto di Fiumicino è diventato una jungla

print21 maggio 2013 20:30
(AGR) L’aeroporto Leonardo Da Vinci è diventato ormai il simbolo della precarietà. - denuncia senza mezzi termini Claudio Cutolo (Idv) - Quanti oggi parlano di ‘raddoppio’ o ‘ampliamento’ dovrebbero prima di tutto garantire l’occupazione. E per occupazione si intende lavoro stabile, non la jungla di appalti e concessioni che sta stritolando centinaia di famiglie. Le diverse aziende presenti nell’hub di Fiumicino giocano la loro competitività e il successo economico tramite appalti con aste al massimo ribasso e cessione di rami d’azienda. E nessuno muove un dito per garantire i lavoratori. Argol, Truestar, Fliht Care, World Duty free group, NAS: cambiano i nomi, ma non le circostanze e le dinamiche. La lista dei lavoratori in mobilità continua ad allungarsi e intere famiglie del territorio vengono trascinate nel vortice della miseria sociale. Aeroporti di Roma deve farsi garante del mantenimento dei livelli occupazionali, riproponendo le gare nei casi in cui non si rispettano le clausole sociali e obbligando la società subentrata all’assunzione dei lavoratori o al ricollocamento degli stessi in altri servizi in appalto all’interno dell’aerostazione".

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