Il sindaco di Fiumicino Montino attacca il Governo: l'Italia con Ita rischia di uscire definitivamente dal comparto aereo
Montino: avevamo proposto altre strade ma già era stato deciso che l'Italia doveva uscire dal Comparto aereo. La prospettiva è questa dopo anni di tentativi sbagliati a causa di nomine basate su logiche politiche e non di competenza nel settore.
(AGR) “Ha ragione il professor Arrigo che oggi sul Manifesto parla di piano industriale ridicolo per Ita che, in questo modo, ha vita molto breve”. Lo dichiara il sindaco Esterino Montino.
“C'era una soluzione diversa, l'abbiamo proposta per molto tempo e siamo rimasti inascoltati – prosegue -. Si sono volute percorrere altre strade perché la verità è che il governo ha deciso che l'Italia debba uscire dal comparto aereo. La prospettiva è questa. Da anni si fanno tentativi per salvare la compagnia di bandiera: tutti sbagliati. Un po' con nomine completamente folli, basate su logiche politiche e non di competenze nel settore (come se tutti potessero occuparsi di tutto). Un po' con questa corsa alla liberalizzazione selvaggia i cui frutti sono evidenti a tutti. A partire dai famigerati "capitani coraggiosi": una cosa priva di logica che si è trasformata in un colossale flop”.
“Ora bisognerà fare i conti veri, per capire quanto sono costate alle casse pubbliche tutte queste operazioni fatte su Alitalia con le aziende private e quanto costerà allo Stato l'allontanamento di migliaia di lavoratrici e lavoratori – sottolinea Montino -. Per non parlare delle perdite in termini di gestione dei flussi turistici in un paese con il nostro che ha ben 58 siti dichiarati patrimonio dell'umanità, solo per fare un esempio”.
“Invece si è preferito, con il placet dell'Europa, spianare la strada a Lufthansa, ad Air France e ad altri colossi stranieri: una colpevole strategia di abbandono del settore per la quale pagheremo un conto salatissimo – denuncia il sindaco -. Si è preferito preparare la strada alla chiusura della compagnia, rendendola prima odiosa all'opinione pubblica, che la considera un pozzo senza fondo, e continuando a liquidarla, giorno dopo giorno, in un infinito stillicidio senza prospettive”.
“Speriamo – conclude - che, almeno, l'autunno inizi con un riscatto vero per quelle migliaia di lavoratrici e lavoratori che oggi si trovano licenziati e senza prospettive”.